Agesci, 800 scout a Roma dal Papa

La carovana azzurra con i gruppi delle quattro zone della nostra provincia

Ottocento. Tanti erano gli scout Agesci che da Trevsio e dalla Marca si sono recati a Roma per partecipare all’incontro con papa Francesco a San Pietro, nella giornata che è stata definita il più grande raduno scout in Vaticano.

Treni speciali e pullman, ma anche mezzi propri: era una carovana di lupetti, reparti, clan e comunità capi. C’è chi ha deciso di portare tutto il gruppo, chi invece ha portato solo i lupetti.

Fra i più attivi, gli scout di Treviso (in particolare San Zeno, Fiera, Immacolata, centro storico), Frescada, Preganziol, Monastier, Spresiano, Paese, Mogliano: partiti a mezzanotte di venerdì da Mestre, con i treni speciali allestiti da Agesci Veneto, alle 7 erano già in piazza San Pietro.

C’è chi ha calcolato che solo dalla zona di Treviso, una delle quattro in cui è divisa la provincia, siano partiti oltre 300 scout. A questi vanno aggiunti le camicie azzurre della zona di Vittorio Veneto, Castelfranco, Scorzè (quest ’ultimo annovera anche gruppi trevigiani, a cominciare da Zero Branco), i conti sono presto fatti. E’ stata un autentica «invasione» nel segno dei valori degli scout Agesci. E molti capi trevigiani sono stati poi reclutati per il servizio d’ordine della manifestazione.

«Un ’esperienza straodinaria, indimenticabile, piena di emozioni», dicono tutti gli scout che hanno vissuto la giornata a San Pietro.

Erano in centomila, da tutta italia, ad affollare San Pietro, e di questi quasi 5mila (per l’esattezza 4.977) erano del Veneto.

Papa Bergoglio, che ha girato la piazza gremita di camicie azzurre nella sua jeep scoperta, ha invitato, (ma il tono usato è stato quello di un’accorata raccomandazione) gli scout dell’Agesci ad «erigere ponti e non muri», e a «tenere alta la capacità di dialogo con la società di oggi».

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