Aeroporto Canova di Treviso, torre di controllo più sicura e “palladiana”

TREVISO. Una nuova torre di controllo per dimenticare «l’inconveniente grave» del 7 maggio, quando si è sfiorato lo scontro fra due Boeing uno in decollo l’altro in atterraggio, e per garantire la massima sicurezza allo scalo Canova, nel mirino dell’Ansv (agenzia per la sicurezza del volo) dopo il grave episodio dei mesi scorsi. Non solo: oltre che sicura, la nuova torre di controllo - presentata nelle schede descrittive degli interventi per il masterplan dell’aeroporto - sarà anche bella, perché ispirata all’architettura palladiana.
Rischio zero
Chi ha preso un aereo al Canova in questi giorni ha istintivamente gettato un’occhiata alla torre di controllo, sull’onda delle polemiche che hanno investito anche la dotazione tecnologica della struttura attuale. In questo senso dovrebbe tranquillizzare la descrizione del nuovo impianto, che sarà realizzato a ovest del piazzale aeromobili (più banalmente, a sinistra dell’ingresso guardando lo scalo dalla Noalese).

«La collocazione consente l’ottimale fruizione visiva delle infrastrutture di volo, testate, pista, via di rullaggio, piazzali di sosta, rispettando i vincoli aeronautici» recita il progetto.
L’edificio sarà composto da quattro blocchi distinti: quello della torre di controllo vera e propria con la sala operativa a pianta circolare in posizione sopraelevata; quello impiantistico/operativo in posizione ovest (contenente le sale apparati, la sala regia e la sala E-Net), quello gestionale/tecnologico/logistico al centro (contente uffici, magazzini, laboratori, relief) e infine il blocco della sala riunioni/direzione ad est. Un polo iper tecnologico in cui gli operatori siano messi nella condizione di non poter sbagliare. La macchina, sottolineano dall’aeroporto, ha funzionato anche lo scorso 7 maggio nonostante una prima comunicazione sbagliata ai due Boeing in movimento (ad entrambi era stata data la possibilità di usufruire dell’unica pista), perché i piloti hanno sentito tutte le comunicazioni e gli operatori hanno immediatamente corretto le indicazioni iniziali. Però non dovrà più succedere.
“Genius loci”
Materiali e architettura della nuova torre saranno ispirati alla storia e alla cultura del territorio. «Il progetto si caratterizza per i costanti richiami al “genius loci” - spiegano i progettisti - sia nella composizione architettonica che nella scelta dei materiali: dalle geometrie dell’architettura “Palladiana” (composizione modulare, porticati) ai rivestimenti in laterizio (già utilizzati sia per la realizzazione della nuova aerostazione del “Canova” che per quella del “Marco Polo di Venezia”). Le dimensioni consentiranno di ospitare quattro operatori.
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