#ADOTTIAMOLI, La rinascita del Rifugio: trovata una nuova casa per 738 cani


PONZANO. Parlano i numeri per raccontare una realtà che nell'immaginario dei più resta ancora un luogo di reclusione per quattrozampe ma che ora, grazie alla nuova gestione a partire da gennaio 2014, si è trasformata non in un ricovero quasi permanente, ma in una "terra di mezzo" per cani alla ricerca di una nuova famiglia, spesso dopo una brutta prima esperienza con gli umani. Il Rifugio del cane di Ponzano ha girato pagina grazie alla sezione trevigiana dell'Enpa e ai suoi volontari, un piccolo esercito di 130 persone, soprattutto donne.

Una rinascita, dopo gli anni tormentati della gestione da parte dell'associazione trevigiana per la difesa del cane: nel biennio 2014-2015 hanno trovato una famiglia 738 quattrozampe, di cui 158 che l'Enpa si è trovato quale pesante eredità dalla gestione precedente. Avere tantissimi cani al rifugio e centellinare le adozioni, come avveniva fino alla fine del 2013, significa anche avere le casse piene dei finanziamenti per il mantenimento degli animali da parte dei Comuni nei cui territori sono stati abbandonati. «Se c'è la volontà di promuovere le adozioni, i cani escono», spiega senza mezze parole Adriano De Stefano, presidente dell'Enpa, chiarendo come il canile debba essere un luogo di passaggio per i trovatelli.

«La nostra attività di gestione della struttura, in questi due anni di attività ha prodotto un risparmio per i Comuni, ossia per i cittadini, di 509mila euro». Della vecchia gestione restano oggi sei cani, su un totale di 166. Il 27 settembre saranno dieci anni, ossia 3.395 giorni in canile per Skunk, il veterano del Rifugio di via Fossa. Poi c'è Harry: giovedì 21 gennaio per lui saranno otto anni da quello stesso giorno del 2008 quando venne abbandonato. Condividono lo stesso destino dal 2008 anche Asterix e Max, in canile rispettivamente da 2.721 e 2.583 giorni, Bambolo, entrato da 2.413 giorni (2009) e Trico nel 2012. Gli altri 158 cani che l'associazione ha trovato al suo arrivo nelle gabbie sono stati adottati. Tutti, anche quelli ormai anziani per i quali l'aver trovato una famiglia almeno nella parte finale della vita è stato un elisir.

Basta un click sul sito dell'Enpa (enpatreviso.it) per conoscere le storie di tutti i cani in cerca di famiglia. Skunk è un meticcio bianco e nero, «incantevole». Harry è entrato in canile che aveva solo un anno, è molto insicuro e cerca sempre il supporto del compagno di recinto. Il maestoso Asterix ha perso la fiducia negli uomini: colpa dei troppi anni al Rifugio. Quando uscirà, dovrà essere accompagnato in un percorso con un educatore. Max è un meticcio meraviglioso: non va molto d'accordo con gli altri maschi, ma al guinzaglio è un gran signore. Sembra un tutt'uno con il suo coinquilino di recinto, Bambolo, da quanto è timido e timoroso.

E poi Trico, che fa coppia fissa con Juve. Solo nel 2015, la struttura di via Fossa ha registrato 327 ingressi a quattrozampe, di cui 240 già usciti perché adottati. Nel 2014 i randagi entrati erano stati 353, con 340 affidi. Cinquecentottanta cani che nel biennio sono entrati e usciti dal Rifugio, a cui vanno sommati i 158 cani che "giacevano" nelle gabbie del rifugio da anni, con esemplari chiusi dal 1999. Oggi la popolazione del Rifugio è formata da un centinaio di ospiti: cercano coccole e affetto, le porte della struttura di via Fossa (tel. 0422/484019) sono sempre aperte.

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