Addio Edoardo vinto dalla leucemia a undici anni, lutto a Fossalta maggiore

FOSSALTA MAGGIORE. Sognava di diventare grande, la leucemia purtroppo è stata troppo forte: Edoardo Schipor aveva solo 11 anni e tanti sogni da realizzare. Domenica mattina una luce si è spenta nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova, la comunità di Fossalta Maggiore si stringe attorno al dolore dei genitori Ioan e Claudia di origine romena.
Una lotta, quella di Edoardo, iniziata il 23 gennaio 2015 e durata 5 anni sempre con il sostegno dei fratelli e di mamma e papà e finita circondata dall’affetto domenica 10 marzo. A gennaio aveva compiuto 11 anni. Una notizia che ha scosso l’intera comunità, una famiglia conosciuta che vive da molti anni a Fossalta, il padre lavora alla Girasole.
«Un bambino forte e solare, un fiore, tutti lo amavano, bambini, genitori e il personale medico» ha raccontato il papà Ioan «Edoardo aveva dei sogni, voleva vivere, aveva una forza incredibile, non mostrava mai il dolore, lo combatteva con tutte le sue forze, non ha mai mollato, ma il suo corpo non ha resistito. Si faceva vedere sempre forte. Sapevamo, dopo che il trapianto non aveva funzionato e la malattia era tornata, che i suoi giorni erano contati».
Un bambino che voleva vivere e che sosteneva la propria famiglia nella lotta contro la leucemia, era un pilastro per tutti, non solo per mamma e papà, ma anche per tutti i bambini del reparto nelle sue stesse condizioni. «Era speciale, nella sala giochi dell’ospedale rincuorava tutti i nuovi arrivati dicendo loro che sarebbero tornati a casa, che tutto sarebbe andato per il meglio; era un bambino sensibile e pronto ad aiutare gli altri e incoraggiarli ad affrontare la stessa battaglia che stava affrontando lui. L’anno scorso si era sottoposto ad un trapianto di midollo donato dal fratello, la terapia inizialmente sembrava aver funzionato, la malattia però si è ripresentata più forte.
«È stato un conto alla rovescia, ha fatto il suo percorso nel modo migliore» ha proseguito commosso Ioan «Negli ultimi giorni stava male, la malattia lo ha consumato, mi diceva di essere stanco e gli rispondevo di non preoccuparsi, ma sapeva il suo destino. Aveva un cuore forte. Sono tantissimi i ricordi che ho di Edoardo, tanti bei ricordi, i suoi sogni, i suoi piani, la voglia di vivere e di avere un futuro, voleva diventare grande. Non vedeva l’ora di tornare a casa, si è spento serenamente mentre noi eravamo con lui. Sappiamo che ci proteggerà da lassù, prima eravamo noi a pregare per lui, ora sarà lui a farlo per noi».
Il funerale si terrà domani alle 14 nella chiesa evangelica romena di Mansuè in via Bosche, il feretro proseguirà alla volta del cimitero di Fossalta Maggiore. Le eventuali offerte per volontà della famiglia saranno devolute all’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma di Treviso.
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