Addio al baritono Romano Roma protagonista della lirica del ’900

Lutto a Ponte di Piave per la scomparsa del grande artista che lavorò con la Divina Maria Callas 

il personaggio

Si è spento a 95 anni Romano Roma, uno dei più acclamati cantanti d'opera mondiali, interpreti del teatro musicale a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Originario di Ponte di Piave, Roma fu tra i protagonisti della stagione d'oro del melodramma italiano novecentesco. Era nato a Negrisia nel 1924 e aveva frequentato il conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, dove rivelò dapprima la sua passione per l'arte dei suoni dedicandosi poi, in modo specifico, allo studio del canto. Fu allievo del grande Beniamino Gigli e di Titta Ruffo.

Esordì al teatro di Torino nel 1949 e si affermò nel 1951 debuttando in Aida al Ponchielli di Cremona. Nella sua lunga carriera si è esibito nei più importanti teatri lirici italiani, lunghissima la lista, dalla Fenice di Venezia, alla Scala di Milano, dal San Carlo di Napoli al Comunale di Firenze.

Numerose anche le tournée in giro per il mondo, in particolare, in Francia, Germania, Egitto, Spagna, Portogallo, Argentina, Algeria e negli Stati Uniti. Roma ha impersonato dei ruoli principali di primo baritono in tutte le opere verdiane, in quelli di Giacomo Puccini, Leoncavallo, Rossini, in particolare in Aida, Traviata, Trovatore, Cavalleria Rusticana, Un ballo in maschera, La Bohème, Lucia di Lammermoor, Madama Butterly, Barbiere di Siviglia, Pagliacci, Rigoletto.

Memorabili alcune collaborazioni. Roma è stato al fianco dei più celebri interpreti della lirica mondiale: una su tutte, Maria Callas, la Divina. E ancora, Giuseppe di Stefano, Carlo Bergonzi, Virginia Zeani e Anita Cerquetti. Ha vissuto per lungo tempo a Milano dove si era sposato. Finita la carriera lirica era stato apprezzato maestro di canto.

Negli anni Ottanta aveva voluto tornare nella sua terra natale e si era trasferito a Fagarè della Battaglia nel Comune di San Biagio di Callalta dove, per un po' di tempo, aveva continuato a seguire dei giovani che volevano dedicarsi alla lirica, facendo loro da guida.

Tra i suoi allievi è doveroso ricordare il tenore trevigiano Fabio Sartori. La scomparsa di Romano Roma lascia nel dolore la figlia Olga, i nipoti Franca, Alice e Romano che vivono a Ponte di Piave. Dai tanti amici ed estimatori della sua carriera artistica e umana, Roma verrà ricordato per il carattere forte, ma soprattutto per la simpatia e la generosità sulla scena, nel concedersi all’amato pubblico, e dietro le quinte, al fianco dei più illustri colleghi.

«Credo – spiega Romano Mazzariol – che mio zio abbia dato lustro con la sua attività artistica al Comune di Ponte di Piave e spero che in un prossimo futuro possa essere degnamente ricordato. Come Goffredo Parise ha dato lustro al nostro territorio». Per l’ultimo saluto è stato previsto un momento di commemorazione sabato alle 15 a Gorgo al Monticano. —

Alvise Tommaseo

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