Addio al barbiere Vanin, una vita in bottega

Una vita in bottega, quella di Bruno. Aveva cominciato a 13 anni, da garzone. Poi era entrato da Menoncello, in piazza del Grano: quasi 8 anni di apprendistato vero, per imparare tutti i segreti del...

Una vita in bottega, quella di Bruno. Aveva cominciato a 13 anni, da garzone. Poi era entrato da Menoncello, in piazza del Grano: quasi 8 anni di apprendistato vero, per imparare tutti i segreti del mestiere di barbiere. E infine si era messo in proprio, nel settembre 1958, aprendo il suo salone in via Verdi, appena fuori mura. Fino a pochi anni fa, dava ancora una mano al figlio Andrea, che ha raccolto il testimone.

Bruno Vanin si è spento l’altro giorno, arrendendosi al male che l’aveva minato e che poi si era aggravato. Aveva 81 anni. E’ stato uno dei barbieri più noti della città, un artista di forbici pettine e rasoio , se è vero che la leggenda vuole fosse un autentico maestro della barba, un arte che sta sparendo. Lo testimoniano e riconoscimenti ottenuti.

Un mestiere che ha amato profondamente. E chissà se la passione gli era nata dentro sin da bambino, quando con gli altri 6 fratelli finiva sotto le forbici di papà Pietro, che tosava i 7 figli con la scodella.

Uomo attaccatissimo alla famiglia e al lavoro non c’è da stupirsi se il richiamo del suo salone sia stato più forte della pensione, e anche del male che l’aveva colto. Appena poteva, tornava lì, ad aiutare il figlio Andrea, che ha raccolto il testimone e gestisce il salone con la stessa caparbietà e dedizione.

La bottega di via Verdi era subito diventata un punto di riferimento per il quartiere e non solo, luogo di “ciacoe” tra vecchi amici, dalla politica al quartiere trasformato nei decenni.

Amava poi la montagna - era un appassionato raccoglitore di funghi - le partite a carte con gli amici, e i viaggi, che spesso faceva insieme al fratello Giancarlo.

Vanin lascia i figli Andrea, Marco e Nadia, le nuore e i cinque nipoti. L’associazione Artigianato Trevigiano-Casartigiani si stringe intorno ai familiari: «Bruno lascia un vuoto incolmabile per la sua famiglia, ma la sua figura di grandissimo lavoratore resta un esempio per tutto il mondo artigiano».

Il funerale saranno celebrati lunedì alle 11 nella chiesa di Quinto. Il corteo si muoverà dall’obitorio di Ca’ Foncello alle 10.40.

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