Addio a Silvano Faloppa Era il re dei ristoratori

SAN BIAGIO. Ristoratore da quarantadue anni, “anima” del locale che aveva costruito sin dalle fondamenta, sponsor di società sportive, promotore di eventi, iniziative, progetti per la sua comunità. Non a caso Silvano Faloppa era soprannominato “il sindaco di San Martino”. Lunedì, poco prima delle 23, si è spento in un letto della Seconda Medicina al Ca’ Foncello. Aveva 76 anni, da dieci gli era stata diagnosticata una forma di leucemia cronica. Il suo lavoro è stata la migliore medicina contro un male inesorabile: Silvano Faloppa è rimasto nel suo ristorante finché le forze glielo hanno consentito, anche nell’ultimo anno, quando la malattia si era acutizzata. Con la sua morte se ne va un pezzetto della ristorazione della Marca, quella dei piatti della tradizione trevigiana e dei locali dove il buon cibo si fonde con quattro “ciacoe”. Il ristorante “Da Silvano”, nel cuore della piccola frazione di San Martino di San Biagio, è da sempre punto di ritrovo della comunità, e non solo. Per un piatto di bollito misto, con cotechino, manzo, nervetti, lingua e gallina, o per la cacciagione preparata a regola d’arte dalla moglie di Silvano, Rosanna Florian, e dalla figlia Eva assieme all’altro figlio, Giuliano, i clienti arrivano da tutta la Marca.
Nato a Negrisia di Ponte di Piave, prima di entrare nel mondo della ristorazione, Silvano Faloppa faceva il camionista. Nel 1965 decise di dare una svolta alla sua vita. Con le due sorelle, aprì un bar con annesso alimentari là dove oggi c’è la locanda “Escargot”. Quattro anni più tardi, iniziò a lavorare al progetto del ristorante partendo dalle basi, ovvero proprio dalla costruzione dell’edificio di via San Martino. Nel giugno del 1971, quattro mesi dopo il matrimonio con Rosanna, l’inaugurazione del locale dove lavora tutta la famiglia. Al ristorante, Silvano stava dietro al bancone del bar. Ma il suo forte erano le pubbliche relazioni che fondava anzitutto su un rapporto schietto e cordiale con i clienti. Ogni primo di maggio, dal 1975, il ristorante organizza la festa della trippa: 200 chili di specialità offerti a tutti coloro che si vogliono fermare. Anche fino a 400 persone. L’11 novembre, festa di San Martino, protagonista è il bollito misto. E tutto nello spirito dettato negli anni da Silvano: offrire alla sua gente occasioni per stare assieme e per fare il bene della sua comunità.
Faloppa aveva preso a cuore la chiesetta di San Martino, a due passi dal ristorante. Ne era il custode e si è molto speso per organizzare raccolte fondi per il restauro dell’edificio. Era riuscito, grazie all’aiuto di molti, a sistemare tra l’altro il campanile, il pavimento, gli intonaci, i dipinti. Ora stava promuovendo una colletta per mettere mano alle campane. Da lunedì sera il ristorante “Da Silvano” è chiuso per lutto. Lo resterà almeno fino ai funerali, che saranno celebrati domani alle 15 a San Biagio. Oggi alle 19.30 nella “sua” chiesetta a San Martino verrà recitato il rosario. Poi la famiglia Faloppa, che ringrazia il reparto di Ematologia e chiede di devolvere le offerte all'Ail, dovrà raccogliere l’eredità di Silvano così da portare avanti una tradizione enogastronomica di Marca che non deve andare perduta.
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