Addio a Sfoggia uno degli uomini simbolo della città

MONTEBELLUNA
Si è spento l’altra sera, all’età di 88 anni, un personaggio simbolo di Montebelluna: Narciso Sfoggia. Era un eclettico imprenditore che dalle macchine agricole aveva allargato i suoi interessi alla produzione di vino e birra, alla ristorazione e all’accoglienza fino alle centrali idroelettriche. E anche il mondo della cultura gli deve qualcosa: era stato lui infatti a trovare nel suo vigneto sul Montello la statua in marmo di epoca romana che raffigura la dea della caccia, Artemide, che oggi è uno dei gioielli esposti al museo civico di storia e scienze naturali “Bellona”.
Era anche uno sportivo Narciso Sfoggia: era stato un ciclista dilettante, negli anni ’80 era stato presidente dell’Unione Ciclisti Trevigiani e militava come cicloturista, anche in età avanzata, col GS “Olang”. Era ricoverato da un po’ di giorni in ospedale a Montebelluna e l’altra sera si è spento. In campo industriale Sfoggia aveva avviato nel 1956, assieme al padre Antonio, le Officine Sfoggia, inizialmente impegnate nella produzione di impianti idrici e poi di macchine e attrezzature per l’agricoltura, prima in via della Consolata a Biadene e poi in un moderno impianto in via Feltrina Sud. L’azienda meccanica l’aveva poi passata ai figli e lui però non si era messo a riposo. Sua l’apertura dell’agriturismo Alle Campagnole sul Montello, pure quella del relais Artemide. E si era pure messo anche a produrre birra, a coltivare vigneti e produrre vino sul Montello e proprio in un suo vigneto, tra le prese 19 e 20 del Montello, luogo insolito per ritrovamenti di reperti romani, aveva trovato, durante lavori di scavo, la Artemide romana, risalente al periodo tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. e donata nel 2014 al museo di Montebelluna.
I suoi ultimi interessi erano stati rivolti alla produzione di energia pulita: aveva realizzato una centrale idroelettrica a Giavera e una seconda la stava facendo realizzare a Follina. Lascia la moglie Margherita Sartor (61 anni di matrimonio) e i figli Albina, Antonio, Fabio, Gianni, Giorgio, Paolo e Teresa e i nipoti. —
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