Addio a Gianni Di Chiara guidò l’autoscuola 3Hp e fu anima della Pro loco

IL PERSONAGGIO

Amava Treviso come pochi. Salvatore Di Chiara, per tutti Gianni, è spirato giovedì a casa, per complicazioni. Aveva 89 anni. E fino a un anno fa continuava ad insegnare educazione stradale ai bambini, una delle sue mille iniziative cui si dedicava con passione infinita, dopo aver fondato l’Uvesit. Come ha fatto per mezzo secolo con ragazzi e giovani, cui ha fatto prendere la patente, o ai volontari della Croce Rossa. Prima come dipendente all’autoscuola Carbonin, e poi aprendo, in vicolo dell’Oliva, nel 1968, la 3HP. Fino al 1997 ha istruito tre generazioni di automobilisti, migliaia e migliaia: vocazione di una vita e di famiglia, come i fratelli Rino e Mario, cresciuti anch’essi da Carbonin. Empatia e comunicativa erano sue doti innate, come la fede profonda, dopo una “folgorante” conversione che lo ha visto impegnarsi per malati e anziani.

A raccogliere il testimone Walter Torresan, che nel 2002 ha trasferito l’agenzia a due passi da porta S. Quaranta, con Francesco Trevisan.

Poi Di Chiara - anche cavaliere - si è dedicato per decenni alle tradizioni trevigiane, innamorato di cultura e storia cittadina. Colonna della Tarvisium Pro Loco, sin dagli anni ’70, con Mazzotti, Anselmi, i Malossi, Cason, Garatti, Botter, Rosso Coletti, Grespan, Bolzan, fondò il gruppo giovani. E fu tra i promotori dell’Assunta, di festa dei Buranelli e palio dei Quartieri, Carnevale...Più recente l’impegno con la Congrega delle tradizioni Trevisane, le sagrette sui sagrati. E poi la benedizione delle auto a S. Sebastiano, il premio S. Liberale. Lascia la moglie Luigina, la figlia Giuliana, il genero Andrea, le nipoti Maria Letizia e Anna Sofia, moltissimi amici. —

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