Addio a Dal Gallo, pioniere della patata

VIDOR. Lutto nel Quartier del Piave per la morte del 91enne Bruno Dal Gallo, reduce di guerra, pioniere della coltivazione della patata nella campagna tra Vidor e Moriago, nonché colonna del movimento agricolo del secondo dopoguerra a cavallo del Piave. Dal Gallo abbracciò anche la politica attiva, militando per anni nelle fila della Democrazia Cristiana, della quale fu segretario e consigliere comunale a Vidor. Vedovo della moglie Augusta Gai dal 1997, è morto domenica mattina nella sua abitazione di via Cernidor, al termine di un periodo che lo aveva visto ripetutamente ricoverato in ospedale. Il funerale sarà celebrato oggi, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Vidor. Classe 1921, Bruno Dal Gallo era stato un alpino del settimo Reggimento di Belluno e, durante la seconda guerra mondiale, aveva partecipato alla tragica “campagna dei Balcani” del 1940-41, l’invasione italo-tedesco in Jugoslavia, Albania e Grecia. Decorato con la croce di guerra al valor militare, rientrato a Vidor volle subito specializzare l’azienda agricola di famiglia nella coltivazione della patata. Uomo schietto e deciso, il suo impegno fu decisivo per una serie di conquiste del mondo agricolo locale. Presidente della sezione comunale della mutua dei Coltivatori diretti, nel 1960 fonda la Cooperativa agricola San Francesco a Bosco di Vidor, l’officina che dava assistenza tecnica alle macchine agricole e che aderì al Cecat fondato da Domenico Sartor, il parlamentare Dc che fu il primo segretario provinciale della Cisl trevigiana. Sempre in quegli anni, sull’esempio della “scuola-famiglia” francese, Dal Gallo fu tra i fondatori e poi presidente dell’istituto professionale statale per l’agricoltura di Castelfranco, la scuola che permetteva di intervallare lo studio sui banchi alla pratica nelle aziende. Grazie al senatore Francesco Fabbri e all’allora sindaco Guido Ferracin, invece, Dal Gallo ottenne la realizzazione a Vidor del primo impianto di irrigazione a pioggia nelle campagne della zona. Nonostante gli impegni politici e sociali, non smise mai di sperimentare nuove varietà di patate e nuovi sistemi di concimazione, sino a far ottenere il riconoscimento di «prodotto tipico» alla patata del Quartier del Piave. Il ritiro dalle attività avviene nel 1980, complice un infarto e il grave incidente stradale subito dalla figlia Elena nel 1972, da allora non più autosufficiente. Oltre a lei, Bruno Dal Gallo lascia i figli Giuseppe e Alberto, a cui cedette il testimone della azienda agricola, ed Anna e Mario.
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