Addio a Cernetti, l'ospedale di Castelfranco con lui diventò un’eccellenza

Il famoso primario aveva 91 anni: la sanità castellana e l’ospedale gli devono tanto. Fu il “creatore” della nuova Cardiologia e fautore delle cure anche post-dimissioni. Fatale un'emorragia cerebrale

CASTELFRANCO. E’ stato uno dei principali protagonisti dell’eccellenza della sanità castellana: il dottor Camillo Cernetti si è spento il 1° gennaio a 91 anni per una emorragia cerebrale. Con lui se ne va uno storico primario di Cardiologia, papà di Carlo Cernetti, attualmente primario dello stesso reparto all’ospedale Ca’ Foncello a Treviso.

Originario di Assisi dove era nato nel 1929, Camillo Cernetti fino ad un mese prima della scomparsa era molto attivo: coltivava le sue passioni, in particolare la lettura, ma era anche un’autentica memoria storica dello sviluppo dell’ospedale San Giacomo, fortemente voluto dall’allora sindaco Domenico Sartor. Laureatosi a Padova nel 1955, specializzato in Cardiologia a Torino e in Medicina interna ancora a Padova, ha iniziato la sua carriera all’ospedale di Castelfranco sotto la guida del primario di Medicina prof. Franzolin.

Ma il suo contributo fu fondamentale per rendere autonoma la specialità di Cardiologia e e sviluppare l’unità di terapia intensiva coronarica, la pronta assistenza per chi viene colpito da infarto. Ma non solo: fu al fianco del prof. Agostino Traldi per la creazione del reparto di Ematologia, anche questa una eccellenza a livello nazionale, e ne fu per qualche anno direttore sanitario.

A Camillo Cernetti si deve una particolare intuizione per le persone colpite da infarto o da malattie cardiache: la creazione di una agile organizzazione di supporto, dove volontariato e competenza medica viaggiano affiancati, permettendo che le cure continuino dopo la dimissione, favorendo anche la prevenzione dei disturbi cardiaci: così, sempre a Castelfranco, sorse negli anni Ottanta la prima associazione regionale di questo tipo, gli Amici del Cuore.

«Cernetti è stato un pioniere in tutti i sensi - lo ricorda l’attuale presidente dell’associazione Giovanni Pavan - fondatore non solo di una scuola castellana di cardiologia d’eccellenza dal punto di vista strettamente medico, ma anche incoraggiando la nascita du una realtà come la nostra. Una eredità, la sua, portata avanti ora dal figlio Carlo».

Il dottor Cernetti aveva capito che un reparto di eccellenza è tale se tutte le persone che lo compongono possono acquisire la massima esperienza: e così incoraggiò la formazione specialistica in assistenza cardiologica anche del personale infermieristico presso altre strutture.

Insomma, un primario che, al pari di altri colleghi castellani di quegli anni, sapeva guardare lontano e per il quale era assolutamente fondamentale il rapporto interpersonale con i propri pazienti e le loro famiglie. Un impegno che non ha mai interrotto: conclusa la sua esperienza nel primariato di Cardiologia, si era dedicato alla sua terza specialità, la Medicina del lavoro, diventando un partner importante del tessuto produttivo castellano per quanto riguarda la salute nei luoghi di lavoro. Accanto alla professione medica, Camillo Cernetti coltivava un grande impegno sociale: in particolare fu socio del Rotary Club di Castelfranco, diventandone anche il presidente.

L’ex primario lascia la moglie Gianna Pinarello e, oltre a Carlo che ne ha seguito le tracce, i figli Maria e Giulio e i nipoti Marco, Alberto, Dennis, Lina, Camilla e Camillo. I funerali si terranno lunedì alle 10.30 nella chiesa di Santa Maria della Pieve, la stessa chiesa dove si sposò con Gianna nel 1962. —

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