«Acquisto con fondi leciti» L’hotel torna di Vudafieri

CASTELFRANCO. «Quell’hotel di lusso me lo sono comprato con i miei soldi. Soldi leciti, frutto del mio lavoro». È quanto è riuscito a dimostrare l’imprenditore ed ex pilota castellano Adartico Vudafieri alla Corte d’appello di Roma. Risultato: per il quattro stelle “Homs”, a due passi da piazza di Spagna, nella capitale, è stata revocata la confisca disposta a dicembre dello scorso anno.
La confisca, misura ancor più grave dopo l’iniziale sequestro, era stata disposta a dicembre dello scorso anno. Si trattava di una misura di prevenzione in chiave antimafia perché, secondo il giudice Guglielmo Muntoni che ha firmato il decreto di sequestro, Vudafieri «vive abitualmente dei proventi di attività delittuose». In pratica, secondo il giudice, i redditi dell’imprenditore di Castelfranco Veneto sarebbero il frutto di una serie di reati: bancarotte fraudolente, truffe e frodi fiscali per le quali l’ex pilota ha avuto diverse condanne. «Abbiamo dimostrato che i proventi erano leciti», dice ora l’avvocato Gianluca Tognozzi, «e tutti i beni sono stati restituiti alla famiglia Vudafieri». Si parla di un controvalore che supera i venti milioni di euro.
Vudafieri ha un patrimonio milionario, compreso l’hotel quattro stelle in via della Vite che nel periodo di confisca è stato in amministrazione straordinaria. La dichiarazione dei redditi dell’imprenditore trevigiano, però, non è in linea con tutto ciò, secondo la guardia di finanza e l’autorità giudiziaria della capitale che lo hanno attaccato frontalmente. Oltre a sequestro e confisca dei beni - ora revocati - Vudafieri dovrà affrontare anche un processo per reati di tipo fiscale.
L’indagine della guardia di finanza di Frosinone era partita da un’azienda attiva nel settore del commercio all’ingrosso di elettrodomestici e prodotti hi-tech. Le verifiche si sono poi concentrate proprio sull’acquisto dell’hotel Homs, rilevato per quasi 15 milioni di euro. Secondo l’accusa la compravendita della struttura sarebbe avvenuta in modo anomalo, con il tramite di una «società schermo» come l’hanno definita gli inquirenti. Secondo le accuse il sistema di Vudafieri prevedeva la «costituzione di società prive di reali vocazione economica e imprenditoriale al fine di schermare operazioni di compravendita». Quello che sarebbe successo proprio con il prestigioso hotel Homs, secondo il giudice che aveva firmato la confisca. Ma la Corte d’appello ha cancellato il provvedimento: non ci sarebbero prove di un acquisto effettuato con fondi ricavati da attività illecite.
Vudafieri è stato un campione di rally nazionale e anche europeo, nel 1981, al volante della Fiat 131 Abarth.
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