Abbazia, torna la bolla del declassamento
Il documento storico firmato da Papa Leone X ritrovato in un archivio storico della Gran Bretagna

NERVESA. Torna a Nervesa dalla Gran Bretagna un documento sull’abbazia di Sant’Eustacchio che servì ad Enrico VIII per acquisire i beni dei monasteri del suo regno. Si tratta della bolla pontificia del 1521 con la quale Papa Leone X declassò l’abbazia di Sant’Eustachio a prepositura commendatizia sottoposta indirettamente al controllo dei Collalto. Il prezioso documento verrà esposto al museo che l’azienda dell’imprenditore Ermenegildo Giusti sta realizzando nei pressi dell’ex complesso monastico. L’azienda agricola Giusti Dal Col è concessionaria delle rovine dell’abbazia per ottant’anni in cambio della realizzazione dei lavori di restauro del bene culturale di proprietà del Comune di Nervesa. Il tutto nasce da un contatto tra un’archivista inglese e l’associazione Bosco dei Dogi, guidata da Nadia Callegari, che gestisce il sito www.montello.eu, le cui comunicazioni sono gestite da Daniele Genovese. «Lo scorso agosto siamo stati contattati da Cristopher Dawking, archivista della Felsted School, una scuola privata inglese che ci ha informato della scoperta bolla tra le carte dell’antico istituto», spiega Nadia Callegari. Dopo le verifiche del caso l’associazione ha messo in contatto l’archivista con l’azienda di Giusti. «All’apertura del museo invieranno la bolla originale», spiegano soddisfatti dal Bosco dei Dogi. La Felsted School fu fondata nel 1564 da Lord Richard Riche, una figura storica, ora nota al grande pubblico per l’interpretazione che ne fa Rod Hallett nella serie televisiva “The Tudors”. Riche nel 1521 era uno studente di legge a Londra. La sua bravura gli valse nel 1536 la nomina, da parte di Enrico VIII a “cancelliere delle argomentazioni” e poi a responsabile della dissoluzione dei monasteri inglesi con il trasferimento delle loro ricchezze al re. Il periodo tra il 1525 e il 1535 fu un momento di intensi collegamenti tra Roma e Londra, poiché Enrico VIII voleva persuadere il papa ad annullare il suo matrimonio con Caterina d’Aragona. I messaggeri del re d’Inghilterra facevano frequenti viaggi nella città capitolina e sembra che al ritorno da uno di questi giri, uno di loro avesse portato una copia della bolla a Lord Riche. Questo documento fu molto importante per il nobiluomo, nel suo compito di dissolvere i monasteri inglesi che come giurista aveva bisogno di casi precedenti su cui basare le sua tesi. Il re, come capo della Chiesa anglicana poteva sopprimere le abbazie come aveva già fatto il papa in passato. L'ipotesi ovviamente non è certa, ma certamente è la riposta più probabile al perché la bolla di Leone X si trovi in Inghilterra.
Gino Zangrando
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