A Treviso il “Pane in attesa”, per chi ne ha bisogno

A Napoli è tradizione il “caffè sospeso”: lasciare un caffè pagato al bar per l'amico o per chi magari non può permetterselo tutti i giorni. A Treviso la generosità non si consuma sul bancone di una bar ma sulla tavola di tutti i giorni con il “pane in attesa”. È stata presentata ieri l'iniziativa alla Confcommercio Treviso: parte dall'idea di un gruppo di studenti di psicologia di Padova, poi Elisa Baldissera, studentessa di scienza della formazione l'ha messa in pratica avviando la collaborazione con il Gruppo provinciale Panificatori di Treviso ed il patrocinio del Comune. Un' iniziativa semplice ma che può aiutare molte famiglie: a partire da domani chiunque, entrando in uno dei panifici aderenti all'iniziativa sul territorio comunale (distinguibili grazie ad una locandina che verrà appesa all'ingresso del negozio), potrà regalare un panino a chi ne ha bisogno acquistandolo alla cassa e “parcheggiandolo” in una delle apposite ceste, in attesa che qualcuno entri e ne faccia richiesta. Nel caso in cui a fine giornata rimanesse del pane nelle ceste, questo non verrà sprecato, bensì raccolto dall'associazione Auxilia Veneto che lo destinerà nelle sedi opportune.
Naturalmente il principio è di aiutare chi si trova in difficoltà economica. Per ora hanno aderito all'iniziativa una manciata di panifici del centro storico o appena fuori mura come il panificio Casellato (in Piazza Vittoria, vicolo Campana, Via Sant'Agostino e a Santa Maria del Rovere), il panificio Bosco in viale Montegrappa, il Panificio Gritti di via Montello, il Fornaio in viale Felissent e il Panificio Dalle Mule A. & Marfia G. al Villaggio San Liberale. Diverse adesioni starebbero arrivando nella ultime ore e l'iniziativa che partirà da questo weekend è aperta a chiunque. «L’obiettivo», spiega il vicepresidente del Gruppo Panificatori Tiziano Bosco che naturalmente ha aderito all'iniziativa con il suo panificio in viale Montegrappa, «è quello di estendere questa proposta ai comuni limitrofi e dell’intera provincia, per promuovere un’idea di solidarietà nuova, che nel semplice gesto dell’acquisto del pane quotidiano diventa aiuto concreto per chi ha davvero bisogno».
«La proposta di Elisa», spiega l’assessore Liana Manfio, «ha subito suscitato il mio interesse: La proposta ha poi coinvolto anche altre realtà che ho potuto suggerire e con le quali avevo avuto precedenti contatti». Ad esempio? Le ceste destinate a raccogliere il pane sono state costruite dai ragazzi di “Anfaas Treviso”, con la guida esperta offerta dai volontari dell’associazione «Passione & Percorsi», oltre che dai giovani di “Bottega Grafica” dell'istituto penale minorile e dal progetto “Fiaba Girasole”.(s.g.)
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