A Treviso il nuovo “Sommariva” al posto dell'ex McDonald's

TREVISO. Spunta un nome assai noto nel settore delle ristorazione trevigiana, e dei locali pubblici, per il futuro dell’ex Mc Donald’s a ponte San Martino. Dovrebbe essere Massimo Busato, da 30 anni titolare della pizzeria ristorante Barbablù a Istrana, a rilevare il locale. Non da solo, ma con un altro partner, che avrebbe individuato nell’operazione di recupero dello storico locale in riva al Sile un investimento assai ghiotto, anche sulla scia del richiamo di un nome e di un marchio rimasto nel cuore di tutti i trevigiani. La vecchia gelateria con scalinata, immortalata nelle foto affisse sulle vetrine, è stata in questi mesi un autentico tuffo nel passato, per i meno giovani. E da quanto trapela, nel massimo riserbo, darà vita a una caffetteria-ristorantino, con cui riqualificare l’intero contesto e riportare il locale ai fatti dell’epoca della gelateria Sommariva.
Confermato anche l’omaggio al locale del passato, sin dal nome, dalla ragione sociale della nuova attività e nelle insegne; il nuovo locale aprirà i battenti, verosimilmente non prima di fine estate. Come ribadito dai cartelli apparsi nei mesi scorsi sulle vetrate del locale ora svuotato.
Non la gelateria in senso stretto. Pare che la nuova società abbia studiato attentamente il format modellandolo sul contesto urbano e sull’evoluzione del gusto, non più quello dei leggendari anni 60-80 in cui la gelateria era diventata uno dei simboli della città, meta della famiglia da tutto i l circondario.
Presto dovrebbero scattare i lavori di adeguamento e riqualificazione dell’ex fast food, e dell’adiacente negozio, un tempo di tatuaggio e piercing, e quindi di abbigliamento, spazio che consentirà al locale maggiore flessibilità e una più redditizia multifunzionalità.
La riapertura dovrebbe avvenire a fine estate, forse già entro la fine di settembre. Nove mesi dopo la chiusura del Mc Donald’s, il cui avvento a ponte San Martino era stato un vero e proprio segno dei tempi .
È caduta dunque l’ipotesi della cordata, dove inizialmente avrebbe dovuto recitare un ruolo primario la Forno D’Asolo, poi disposta a fare un passo indietro assumendo il ruolo di fornitore.
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