A Solighetto il primo albergo diffuso «Alta ricettività in ambiente di pregio»

PIEVE DI SOLIGO
Mentre l’ex Centro Messegué di Soligo si riqualifica in un hotel superstellato, a un chilometro di distanza, in linea d’aria, sta per nascere il primo albergo diffuso delle Colline Unesco. Lo sta incoraggiando la stessa Regione. La giunta, su proposta dell’assessore al turismo Federico Caner, ha infatti approvato il relativo provvedimento che riguarda, fra l’altro, una villa poco distante dal complesso Brandolini, dove ha sede il Consorzio Prosecco Superiore Docg, e in parte opera l’associazione che coordina le iniziative Unesco.
«Il Comune di Pieve di Soligo», spiega Caner, «ha dimostrato che Solighetto possiede i requisiti e rispetta i criteri regionali per consentire la deroga e quindi per localizzare in quella frazione la tipologia di albergo diffuso, con l’obiettivo di dar vita a un progetto di rilancio turistico e di recupero architettonico e paesaggistico del territorio, al fine proprio di rivitalizzare anche dal punto di vista demografico questo suggestivo borgo immerso nel paesaggio delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, iscritto dallo scorso anno nella lista del patrimonio dell’umanità Unesco».
Nella sua relazione dello scorso maggio, il Comune attesta di avere una popolazione di 12 mila persone di cui 2.558 residenti a Solighetto (pertanto inferiore ai tremila stabiliti come requisito per la deroga), con un saldo negativo dal 2015 al 2019 di oltre cento unità. Evidenzia, inoltre, il carattere storico e gli elementi di pregio architettonico della frazione, già sede di una gastaldia nel XIII secolo, considerato centro storico minore dal Ptrc, nel cui territorio sorgono la chiesa parrocchiale del XIX secolo, in stile neoclassico, dedicata a Santa Maria Assunta, e Villa Brandolini d’Adda, risalente al XVIII secolo, sede del museo di storia locale “Toti del Monte”. Nello stesso borgo è molto attiva la Fondazione Francesco Fabbri che, fra l’altro, dispone della residenza dell’ex ministro alla marina mercantile.
Ripetutamente il presidente della Regione, Luca Zaia, ha auspicato che siano trasformati in albergo diffuso i numerosi casolari che pullulano sulle colline del Prosecco. Ha rilanciato la stessa prospettiva Marina Montedoro, presidente dell’Associazione Unesco. L’intenzione pare quella di partire proprio dai borghi più caratteristici dei 15 Comuni dell’area. «Solighetto», afferma il sindaco di Pieve di Sioligo, Stefano Soldan, «ha tutti i titoli per tagliare per prima il traguardo». Quella trevigiana è infatti un’area di notevole appeal, la cui offerta turistica nel suo complesso ha ampi margini di crescita. Conclude Caner: «Possiamo far leva su peculiarità territoriali e ambientali di cui la situazione pandemica ha ulteriormente evidenziato il pregio: gli ampi spazi verdi, il suggestivo paesaggio collinare, i piccoli centri storici poco affollati, i tanti itinerari slow e green, l’offerta enogastronomica di qualità. Ora deve essere sviluppata anche la ricettività, servono strutture in grado di rispondere agli standard di qualità ma anche di varietà richiesti dal mercato: la creazione di un albergo diffuso a Solighetto va esattamente in questa direzione». —
f.d. m.
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