A Sarmede la lettera di una madre che ha perso il figlio: «Devi combattere ogni giorno per Ele»

SARMEDE. Pellegrini del dolore nel silenzio ovattato di mestizia sotto il cielo di una Sarmede vestita a lutto per la morte di Eleonora Gava, fiore spezzato a 19 anni. Tra loro anche una mamma. Ieri mattina è entrata nel cortile della villetta dei Gava, cercando la cassetta postale. In mano una lettera, scritta di suo pugno. Anche lei dieci anni fa ha perso un figlio. Aveva 33 anni. «È per la mamma di Eleonora», dice timidamente, «l’ho scritta di getto perché quello che prova una mamma quando perde un figlio è indescrivibile».
Parole che squarciano l’anima insondabile di una mamma rimasta sola. «Un dolore perenne, con il quale dovrai combattere ogni giorno. Solo chi ha provato sulla propria pelle una sofferenza così grande può capire». C’è un’impressionante affinità con le poche parole che Graziano, il papà di Eleonora, riesce a dire: «Un padre non può sopravvivere alla morte di una figlia. Non può vederla morire. È la cosa più atroce che possa accadere».
Mamma Nadia e papà Graziano si sono chiusi nella loro casa dove ogni angolo parla di Eleonora. Insieme a loro si è unita Francesca, la primogenita, arrivata in aereo da Berlino, dove lavora. Era molto legata alla sorella minore. È arrivata venerdì sera, anche lei annichilita dal dolore. A lei tocca il difficile compito di dare coraggio ai genitori. Accanto a loro anche Lorenzo, il fidanzato di Eleonora. Sembra gli sia passato sopra un treno. «Sono frastornato», ripete assente. «Eleonora era bella e brava. Aveva già dato un paio di esami all’università, con una buona media. Era felice della sua vita. Stavamo progettando il futuro».
In un piccolo paese come Sarmede tutti si conoscono, tutti partecipano al dolore. Il sindaco Larry Pizzol ieri ha ricordato Eleonora nella riunione di giunta convocata per mezzogiorno. Assieme al vicesindaco Stefano Maso è stato costantemente accanto ai genitori. Dirigenti, allenatori e giocatori della società dilettantistica del Calcio Sarmede hanno deciso di annullare in segno di lutto la partita che ieri doveva disputarsi in casa contro il Santa Giustina. Si sono stretti attorno al presidente Graziano Gava, il papà di Eleonora.
Vicina alla famiglia anche l’Università di Udine che la studentessa frequentava, così come l’istituto Beltrame di Vittorio Veneto, dove aveva studiato e aveva imparato ad amare i segreti per diventare una brava cuoca. Intanto gli amici e i conoscenti hanno riempito il suo profilo Facebook di tantissimi messaggi. Tra questi anche quello dello staff e degli allievi della scuola di danza Danbailop di Vittorio Veneto dove la bella studentessa si era cimentata con successo nella break dance. Sui social network, con delicatezza e spontaneità, ciascuno traccia il profilo che dentro di sé porta di Eleonora. Mette a fuoco gli ultimi ricordi, le ultime parole, gli ultimi sorrisi. «Ancora non posso crederci», scrive la parrucchiera di Eleonora, «sei stata da me mercoledì pomeriggio, fino alla sera. Hai fatto quel taglio corto e grigio che ti piaceva tanto. Il tuo sorriso unico non lo dimenticherà nessuno».
Le amiche e il gruppo dei giovani della parrocchia si sono riuniti ieri sera per organizzarsi in vista del funerale. Sarà celebrato mercoledì o al massimo giovedì dopo che saranno eseguiti l’esame esterno del corpo e i prelievi stabiliti dalla Procura. La famiglia Gava avrebbe voluto donare gli organi di Eleonora, purtroppo non è stato possibile.
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