A Miane il “sì” di Angela e Gianpaolo con i big del Carroccio

MIANE. «Non ti trovavo più. Dov’eri?» s’incuriosisce la sposa, Angela Colmellere. «Sono qui che ti aspettavo» sorride lui, Gianpaolo Bottacin, più emozionato della sposa. Angela lo bacia sulla guancia e gli dà un buffetto sull’altra. E i due s’incamminano verso il centro del brolo di ‘Gigetto’, dove li aspetta Luca Zaia, fascia tricolore sulla spalla.
Applaudono i cento invitati. E dopo 20 minuti, il sindaco di Miane, parlamentare da appena tre mesi, e l’assessore regionale, sono marito e moglie. Erano le 17.35 di ieri, a Miane. Lei sobriamente elegante, in abito lungo, leggermente color nocciola, di raso in seta. Lui in completo blu; sì, il colore di Salvini, con un bocciolo di rosa bianco all’occhiello. Il verde è solo quello del prato e delle piante. Per ‘altare’ un tavolo, sotto un arco velato di bianco. Alla loro destra, l’orchestra diretta da Roberto Fantinel. E, accanto all’’altare’, le bandiere di San Marco, dell’Italia e dell’Europa (queste ultime più nascoste).

La celebrazione è stata laica, ma parliamo di ‘altare’ perché numerose ed insistenti sono state le venature religiose. Non solo perché era presente anche il parroco di Miane, don Maurizio Dassié, ma anche per la scelta – da parte di Angela - di alcuni brani, molto spirituali, l’accensione di due candele che poi sono state unite in un’unica fiamma (“da accendere, su consiglio del celebrante, quando farà notte”), il suono dell’”Alleluia” di Jeff Buckley, il pezzo conclusivo, la classica “Ave Maria”.
Le due classi delle elementari, dove Angela insegnava fino a prima di approdare in Parlamento, le hanno testimoniato tutto il loro affetto con sollecitazioni che profumavano di Vangelo, dal perdono alla rinuncia del rancore, all’amore. La fantasia della maestra è andata oltre quando nella formula delle promesse matrimoniali, davanti ad un Zaia molto compreso nel suo ruolo, la sposa ha giurato amore e fedeltà al marito, come vuole la formula, ma anche rispetto.

Impegno che non è previsto nel giuramento e la cui aggiunta, invece, è stata molto apprezzata. I testimoni erano Matteo Bottacin, il fratello di lui, ed Emanuela Andreani, amica di lei. In oro argentato le fedi nunziali, portate da una bambina. In prima fila i genitori ed i parenti più stretti. E poi il senatore bellunese Paolo Saviane, l’ex prefetto Carlo Boffi. Solo a cerimonia conclusa è arrivata trafelata, da Pontida, Erika Stefani, ministro degli Affari regionali (che è tornata a confidare a Zaia, presente con la moglie, che entro fine anno spera ‘veramente’ di poter concludere il percorso dell’autonomia).

In serata, per la torta, l’arrivo degli altri parlamentari, sindaci, consiglieri regionali, che erano tutti a Pontida, dove, come ha riferito Zaia, l’annuncio del matrimonio è stato dato «davanti ai centomila del raduno». I selfie si sono moltiplicati e gli sposi sono apparsi molto distesi; un po’ frastornato lui, lo stile di maestra e di sindaco, lei. Ma, appunto, con qualche spazio alla creatività. «Gianpaolo abiterà qui a Miane quando io sarò a casa. Quando invece sarò a Roma, lui continuerà ad andare a Puos» confida la signora Colmellere. E il viaggio di nozze? «Per il momento no, abbiamo ben altri impegni. Politici» precisa ancora lei. —
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