A Conegliano il presepio dei record

Quindicimila visitatori in un mese al convento dei frati Cappuccini per la natività con scene di vita dalla città del Cima
Di Salima Barzanti
Allegranzi Conegliano presepio dei frati
Allegranzi Conegliano presepio dei frati

CONEGLIANO. Un presepe da 15.000 visitatori in poco meno di un mese e mezzo. Un gruppo (di una quindicina di persone, dai 18 ai 70 anni) che ci lavora per oltre sei mesi. Tanto polistirolo, una volta regalato, adesso da raccogliere nei cantieri e da comprare, per realizzarlo. E tanta, tanta passione. Stiamo parlando del presepio del convento dei frati Cappuccini, nell’omonima via, realizzato dall’associazione di volontariato Amici di San Francesco Presepisti di Conegliano. Quest’anno il tema è quello di Conegliano. Per grandi e piccini, l’emozione che passa attraverso l’alba e il tramonto, il temporale con la pioggia scrosciante (impressionante il rumore ricreato), il castello di Conegliano, sullo sfondo, la fontana dei Cavalli con la statua del Nettuno, Contrada Granda, le due sfingi a lati della scalinata che porta al Teatro Accademia, e piazzetta XVIII Luglio. A raccontarci come nasce uno dei presepi più apprezzati e più visitati (notevoli le code domenicali) di tutta la Marca trevigiana è Stefano De Nardo, portavoce dell’associazione e responsabile del presepio da ormai 46 edizioni. «Fin da piccolo sono stato affascinato dal presepio - commenta il 66enne, ex bancario in pensione - non potevo non dedicarmi a questa passione. Il gruppo si ritrova, dopo qualche mese di pausa post Natale, a marzo. Le prime riunioni servono per trovare il tema, quest’anno abbiamo scelto di continuare ad omaggiare la nostra città». Negli anni precedenti, protagonisti di questo presepe che richiama visitatori da tutta la provincia ma non solo, un paesaggio mediterraneo e, alcuni anni prima, la bellissima Venezia. «Per realizzare il nostro presepe utilizziamo il polistirolo, materiale che si presta molto bene alla lavorazione - aggiunge - solitamente dopo pasqua iniziamo a lavorarci attivamente, ci troviamo una volta alla settimana, negli ultimi mesi prima di Natale anche due volte alla settimana e chi può anche più spesso. Un presepe da 100 metri quadri è davvero grande e impegnativo da realizzare. Tant’è che diciamo, la base resta solitamente la stessa per un paio d’anni, anche se ogni anno ci sono delle differenze sostanziali. Nel 2015 abbiamo scelto, per il 50esimo anniversario della fondazione dell’associazione, di omaggiare la città che ci ospita, nel 2014 abbiamo proposto un paesaggio mediterraneo che ha seguito il tema di Venezia». Una volta ritrovatisi tutti insieme, i volontari iniziano a sagomare tutto il presepio, dalle statuine agli oggetti, dagli edifici ai monumenti. Dopo aver completato il tutto, si procede con la colorazione. «Una volta ce lo regalavano tutto, il polistirolo, adesso invece una parte la compriamo un’altra la recuperiamo nei cantieri e poi lo tagliamo in lastre da mezzo centimetro fino a 5 centimetri, a seconda dell’uso - riferisce De Nardo - una volta conclusa la realizzazione, diamo una mano di fondo nero e poi iniziamo a dipingerlo con colori simili all’acrilico». E riunione dopo riunione, colpo di pennello dopo colpo di pennello, uno dei presepi più belli diventa realtà. Per la gioia di grandi e piccini. E anche di chi tanto religioso non lo è (a visitarlo non arrivano solo i fedeli e i devoti, ma anche i parrocchiani meno assidui). Per i coneglianesi (ma ormai non solo per loro) una visita al presepe dei frati è una tradizione immancabile. Se non si vede il presepio dei frati, il Natale non è arrivato.

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