A 14 anni sulla Pontebbana le baby squillo di Marca

Le ragazzine dell’Est vengono rapite nel loro Paese e poi costrette alla “vita” Liberate e accolte in residenze protette dopo la cattura dei loro aguzzini

Tutte le strade portano a Roma, anche il Terraglio. La statale napoleonica dista centinaia di chilometri dai Parioli ma anche qui, in certi casi, capita di imbattersi nel preoccupante fenomeno delle baby prostitute. Rispetto al caso che sta facendo discutere il Paese in questi giorni c'è però una differenza sostanziale: sulla strada, quasi sempre, ci finiscono ragazze sfruttate e minacciate. Il caso più recente risale ai primi di novembre. I carabinieri, durante un controllo che ha interessato complessivamente 44 lucciole, si sono imbattuti nei documenti di una minorenne rumena. All'età di soli 17 anni la notte la passava in strada, per vendere il proprio corpo. La ragazzina, con l'ausilio di mediatori culturali e assistenti sociali è stata accompagnata in una residenza protetta. Se l'episodio, avvenuto poche settimane fa, proprio a Mogliano, lascia con l'amaro in bocca, quanto emerse qualche tempo prima dimostra che i campanelli d'allarme ci sono da tempo. Sempre sul tratto moglianese del Terraglio, in pieno centro, fu ritrovata una ragazzina di 14 anni che era stata rapita alcuni mesi prima dall'Ungheria. Rubando il telefonino ad un cliente era riuscita a contattare la madre, si attivò l'Interpol e fu rintracciata dai carabinieri di Mogliano in collaborazione con quelli di Vicenza. Compì il quindicesimo anno di età, proprio pochi giorni dopo essere stata “salvata” dai suoi aguzzini. Lei, che arrivava da una famiglia disagiata alla periferia di Budapest, raccontò di essere stata rapita con la scusa di una gita in Germania. Finì a battere sul Terraglio e a trascorrere le ore di riposo segregata in una abitazione nel Vicentino. Oggi come ieri il presidio delle forze dell'ordine sul territorio non manca ma il mercato del sesso non conosce crisi: la lenta processione di auto che anima tutte le sere la statale napoleonica tra Mestre e Treviso lo dimostra quotidianamente. E, tornando a Roma, il caso delle baby squillo dei Parioli ha la sua fotocopia trevigiana. Si sta celebrando in tribunale, ora al secondo grado di giudizio, un processo simile: tutto partì dagli annunci di massaggi con cui venivano adescati clienti per lucciole sedicenni, che ricevevano all’interno diappartamenti. (m.m.)

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