180 mila euro per coprire gli ammanchi di personale
Servono medici nei reparti di Anestesia e Rianimazione, Cardiologia, Dermatologia, Neurologia, Oculistica, Ortopedia e Traumatologia, Radiologia e Urologia.
Per scongiurare il blocco delle attività e quindi l’interruzione di pubblico servizio l’azienda sanitaria trevigiana ha deciso di investire oltre 180 mila euro per coprire gli ammanchi di personale ricorrendo ai camici bianchi in libera professione. Medici più “costosi” rispetto ai colleghi che esercitano nel pubblico con un contratto a tempo indeterminato, ma all’orizzonte non si vedono alternative per sopperire a dimissioni volontarie, mobilità, maternità, aspettative, malattie e permessi per la legge 104 che stanno svuotando i reparti trevigiani.
Una situazione che l’Usl 2 definisce «di carattere eccezionale» al punto che, per mantenere i livelli essenziali di assistenza, l’unica strada è stata quella di individuare cinque medici in libera professione. Con un budget di 180.920 euro l’Usl 2 si è assicurata l’ingresso delle dottoresse Luisa Pavan e Alessia Pastore per il distretto di Treviso, l’arrivo della dottoressa Rossana Terranova a Pieve di Soligo, e delle colleghe Valentina Castelli e Silvia Serafin nel distretto di Asolo. Un’operazione a rinforzo delle attività psicologiche e psicoterapeutiche dei consultori familiari della Marca Trevigiana.
Al dottor Pasquale Borsellino, direttore dell’unità Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori dell’ex Usl 8, il controllo dell’attività del team che agirà in regime libero professionale. —
V.C.
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