Arbitri aggrediti, ora basta: «Saranno pubblici ufficiali»

Zappi (Aia) conferma l’orientamento punitivo voluto dal ministero dello Sport dopo gli insulti razzisti e sessisti subìti dall'arbitra Marua Ouertani, nel recente confronto Juniores fra Ponzano e Unione Lpv . «Si potrà intervenire anche con arresto in flagranza di reato per i colpevoli»

Mattia Toffoletto
Il presidente nazionale dell'Aia, Antonio Zappi
Il presidente nazionale dell'Aia, Antonio Zappi

«Esprimo sdegno e tutta la mia indignazione. In Italia contiamo da settembre 170 casi di violenza verbale e fisica nei confronti degli arbitri.

Continua la nostra battaglia per l'equiparazione del direttore di gara a un incaricato di pubblico servizio.

Cambiamento che permetterà l'arresto in flagranza di reato». Antonio Zappi, presidente nazionale dell'Aia, alza la voce dopo gli insulti razzisti e sessisti subìti dall'arbitra Marua Ouertani, origini nordafricane, nel recente confronto Juniores fra Ponzano e Unione Lpv, disputato il 19 maggio a Castagnole e valevole per lo storico torneo Marca Trevigiana.

Insulti razzisti all’arbitra Marua Ouertani: daspo e maxi squalifiche a 4 calciatori
Marua Ouertani

Una protesta violenta che ha indotto il giudice sportivo regionale a infliggere due Daspo sportivi (interdizione per un anno dagli impianti Figc) e 34 giornate complessive di squalifica a quattro calciatori del Ponzano (stop di 10 turni per tre tesserati).

Zappi in particolare ha spiegato l’idea del ministero dello sport, allo studio da qualche mese: un emendamento che punta a garantire più protezione alla figura dell'arbitro: «L'hanno stralciato dal decreto sicurezza, sarà inserito nel decreto sport. Me l'ha riferito il ministro Andrea Abodi: l'arbitro diventerebbe pubblico ufficiale».

«La giustizia sportiva ha fatto quello che doveva», incalza Zappi, «ho parlato con il presidente dell'Aia di Treviso, Calogero Castellino. Conosco personalmente l'arbitra, che si impegna anche in attività per la Sezione: una ragazza straordinaria. Motivo per cui dispiace ancora di più per quello che le è capitato. Mi auguro possa riprendersi presto, sappia che ha il sostegno di oltre 30 mila arbitri italiani. E vorrei aggiungere un altro aspetto: in fatti così gravi conta molto come reagisce anche la società coinvolta. Il Ponzano, leggendo le parole di condanna del presidente Zago, ha risposto in modo adeguato. È fondamentale che lo sport si costruisca gli anticorpi dall'interno».

Sull'episodio di razzismo interviene pure il sindaco di Ponzano, Antonello Baseggio, chiedendo alla società provvedimenti durissimi: «La violenza verbale, la discriminazione razziale e di genere, sono inaccettabili», il pensiero del primo cittadino, «auspico che il Ponzano applichi sanzioni esemplari nei confronti di chi mette in campo atteggiamenti e comportamenti che nulla hanno a che fare con il mondo dello sport».

A conoscere bene Ouertani è anche il presidente regionale Aia, Tarcisio Serena. La ragazza è in forza al Cra Veneto, dirigendo fino alla Prima categoria. «Tutto il mondo del calcio deve unirsi nella lotta al razzismo, episodi come quello di Ouertani non dovrebbero mai accadere», attacca Serena, «ogni condanna inflitta dal giudice sportivo è una sconfitta per lo sport.

Marua è una ragazza intelligente, saprà riprendersi: ormai la stagione è finita, ma sono convinto che a fine agosto la ritroveremo in campo più forte di prima». 

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