Trevigiani in volo a vista per entrare nel Guinness

Cavalcando i cieli. Proprio come Peter Pan che, “decollando” dai giardini di Kensington, a volo libero solcava l’azzurro alla ricerca dell’ Isola che non c’è. «Da sempre volevo realizzare questo sogno, la voglia di volare con ogni mezzo, esplorare nuovi orizzonti e conoscere nuovi paesi non si è mai sopita in me» spiega Roberto Bisa, per gli amici el Bissa.
L’impresa. “Riding the skies” è l’impresa che Roberto insieme ad Antonio Forato hanno deciso di intraprendere: un raid aereo che da Cassola (Vicenza) li poterà a Sydney, in Australia.
I protagonisti. Roberto Bisa, 47 anni, di Povegliano, gestisce un’azienda che opera nel settore della pubblicità a Romano d’Ezzelino. Sposato con Emy, è papà di Stefano, 14 anni. Pilota dal 1987 ha 2.800 ore di volo alle spalle. E in molti lo ricordano come istruttore di parapendio e deltaplano a Borso del Grappa, nella patria riconosciuta del volo libero.
Con Bisa ci sarà Antonio Forato, 50 anni, imprenditore di Castelfranco attivo nel settore dei trasporti. Sposato con Silvia, è papà di Sofia, 7 anni. È pilota “solo” dal 2005 e ha messo insieme 500 ore di volo. In realtà Forato è noto agli sportivi come pilota di auto da corsa e più volte campione italiano di corsa in montagna (Civm Gt) e nell’International Rally Series (Irs Gt).
I numeri. Sono 22 mila chilometri, 1.400 al giorno, 122 ore di volo, 16 gli stati che verranno attraversati, 40 gli aeroporti interessati.
I mezzi. I due trevigiani voleranno con piccoli aeroplani ultaleggeri di ultima generazione: un Flysyntesys Texan Top 100 per Bisa e un Technam P 92 Eaglet per Forato. Il Texan è un’ala bassa ovvero Bisa volerà stando seduto più in alto del piano alare. L’aereo di Forato un’ ala alta cioè con il pilota alloggiato sotto il piano alare. Per fare l’impresa i due ultraleggeri dovranno essere adattati. Per cui verrà tolto il sedile del passeggero per fare posto ad un terzo serbatoio supplementare che garantirà un’autonomia di volo per dieci ore.
La partenza. È fissata il 5 ottobre prossimo da Cassola e i piccoli aremobili non potranno usare l’Ifr (il volo strumentale). Si procede “a vista” evitando la notte, la pioggia, la nebbia, il vento troppo forte.
Decollo mezz’ora prima del sorgere del sole, atterraggio alle 17-17.30. A bordo l’anenometro, la radio, il computer di bordo, un gps supplementare, un trasmettitore satellitare che permetterà di seguire la missione in tempo reale dal sito www.ridingtheskies.
«Perchè salire su quest’aereo?» si chiede Forato, «Perché un giorno, in una piccola isola della Croazia, Roberto mi ha detto “Vieni in Australia con l’ultraleggero?” Pensavo fosse uno scherzo. Non era così. Roberto è andato avanti con l’organizzazione e ora non mi resta che convincere mia moglie...e partire”. A convincerla ci si è messo anche Bisa. E il ritorno? «A Sydney c’è un container che attende i nostri ultraleggeri, viaggio in nave per loro. Per noi un comodo volo di linea, serviti e riveriti dalle belle hostess...”, conclude Bisa.
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