Tiziano Slongo, il canguro è balzato a Vittorio

VITTORIO VENETO
Esordio con gol per Tiziano Slongo con la maglia del Vittorio Falmec.
Il difensore centrale classe 1994, originario di Feltre, è stato il match winner nell’amichevole disputata sabato al “Marco Polo” e vinta 1-0 contro il Vazzola. La sua è una storia particolare: arriva infatti dal Moreland Zebras Fc, club australiano di Melbourne con cui ha giocato fino a due mesi fa.
Cresciuto nel settore giovanile del Bassano, in carriera Slongo ha indossato le casacche di Sacilese (ai tempi di mister Zironelli), Montebelluna (nel 2014), Ripa Fenadora e Dro. Poi è passato di nuovo a Sacile: «Sbagliai a ritornare alla Sacilese perché quello fu l’anno del fallimento della società», racconta il nuovo difensore rossoblù, «L’esperienza negativa in Friuli mi stancò parecchio, così nel novembre 2016 colsi l’occasione di andare in Australia insieme alla mia fidanzata. Prima di partire avevo trovato una squadra che mi avrebbe offerto un provino. A dicembre entrai a far parte del Moreland Zebras, nella National premier league 2, che sarebbe la terza serie dopo la A-League e la Npl 1. C’era tuttavia un problema: potevano essere impiegati al massimo due stranieri, e io ero il terzo. Per un periodo mi sono soltanto allenato, poi la dirigenza è stata contenta di me e mi ha inserito in campo al posto di un ragazzo francese. Lì il campionato inizia a gennaio per finire verso settembre: nel 2017 ho iniziato a giocare regolarmente con una trentina di presenze. Ci siamo piazzati secondi, perdendo la finale playoff». «La società mi ha trattato bene, però quest’anno a metà campionato ho scelto di tornare in Italia», continua Slongo, «Se fossi rimasto in Australia, avrei perso una stagione da noi perché, tra una cosa e l’altra, qui avrei potuto iniziare a giocare solo dal prossimo febbraio o marzo. Quindi sono rimasto a Melbourne fino allo scorso giugno. Giunto in Veneto, mi hanno contattato alcune formazioni, tra cui il Vittorio in Eccellenza».
Il livello della Npl 2? «Difficile da giudicare: dal punto di vista atletico e tecnico non hanno nulla da invidiare a una nostra Serie D. L’unica pecca riguarda la tattica: i giovani escono a 14 anni dai college, dove non gli insegnano tutti i particolari. Cominciano a impararli poi nelle academy. Noi italiani, spagnoli e sudamericani siamo già attrezzati tatticamente. Lì ho trovato un calcio molto maschio e fisico, ispirato a quello inglese, essendo un’ex colonia britannica. Gli sport più seguiti sono altri, ad esempio il rugby e il football. In genere le partite di calcio non hanno un grande seguito sugli spalti, infatti la passione del pubblico è una delle cose che mi hanno spinto a ritornare in Italia. L’esperienza in Australia è stata comunque positiva: col senno di poi, si può dire che senza il fallimento societario della Sacilese, non avrei potuto vivere questa bella avventura nella terra dei canguri».
Alberto Zamprogno
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso