MORS TUA, VITA MEA Benetton a Brindisi due punti d'obbligo

BENETTON ED ENEL Sopra si riconosce l’ex Dixon
Qui si tratta sul serio di «mors tua vita mea», naturalmente sportiva. Oggi al PalaPentassuglia si affrontano una Benetton che deve vincere per partecipare ai playoff ed un'Enel, ultima da sola, che lotta per non finire in Legadue: chi perde, soprattutto se sarà Brindisi, avrà serie difficoltà a centrare il suo obiettivo. Dunque, 40 minuti delicatissimi. Treviso oggi è sesta, posizione se non da migliorare almeno da conservare.
Magari con un paio di vittorie nelle ultime tre gare. I pugliesi sono praticamente all'ultima spiaggia ed annunciano battaglia all'ultimo sangue. I casual arrivano dalla non brillante prestazione di Siena, criticata senza giri di parole anche da coach Repesa, ma in questi conclusivi 120 minuti dovranno badare solo a esprimere il meglio del loro repertorio. «Sappiamo che loro dovranno fare la partita per salvarsi, ma noi allo stesso modo dovremo vincere - spiega capitan Max Bulleri - Ci mancano altri due punti per avere la certezza di disputare i playoff, e l'occasione che si presenta è di quelle importanti: siamo a Brindisi con una voglia estrema di far bene, cercando di migliorare. Vedo comunque una Benetton ancora in crescita, che pian piano sta recuperando alcuni giocatori acciaccati». Già dimenticata Siena? «Quella partita è passata. Ciò che è stato è stato, si è trattato di una cattiva prova, ora c'è una ragione in più per reagire: speriamo di dimostrare passi avanti sistemando alcune cose, tipo le troppe palle perse. Ma non solo: a Siena l'approccio alla gara è stato troppo soft, cosa che non dovrà succedere a Brindisi». Nell'Enel due ex: Giuliano Maresca e Bobby «Crazy Horse» Dixon, il tappo con fascia bianca in fronte pronto a fare un partitone a suon di triple e scorribande a tutto campo: la sua squadra gioca in 6-7, ma la metterà sulla velocità, essendo fisicamente inferiore. Coach Luca Bechi: «Treviso è ben dotata di centimetri e chili, quindi noi dovremmo essere bravi a non subire e a non farci schiacciare. In particolare la mia squadra dovrà imporre il suo ritmo, il gioco denso di velocità e agilità. Saranno 40 minuti di particolare intensità nei quali non dovremo mai concedere facili soluzioni ai nostri avversari. Qualcuno dei miei giocatori è ancora alle prese con acciacchi (Lang, Dixon e Roberson, ndr), ma in questa fase finale del campionato bisogna stringere i denti e dare il massimo».
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