Lynagh, marchio di fabbrica Tom ai Reds, Louis “Arlecchino”

I figli del fuoriclasse, trevigiani entrambi, nel mirino di Australia e Inghilterra. E sono “azzurrabili” 

SULLE ORME DI PAPÀ

Un trevigiano ha firmato per una delle grandi franchigie australiane, i Queensland Reds che hanno base a Brisbane, e che disputa il Super Rugby Au, dopo la rivoluzione che ha posto fine al Super Rugby intercontinentale con le selezioni di Nuova Zelanda, Australia Sudafrica e Argentina. E nella terra dei canguri il papà è tuttora un’ icona.

Non ha ancora 18 anni, Thomas James, detto Tom, nato a Montebelluna il 21 aprile 2003: fra pochi mesi, dopo la “maturità” al college londinese di Epsom, comincerà la sua nuova avventura australiana. È una giovane apertura che ha il rugby nel sangue, anzi nel Dna.

È infatti il secondogenito di Michael Lynagh, fuoriclasse dell’Australia, campione del mondo nel 1991, che ha giocato nel Benetton fino al 1996, con lo scudetto nel 1992, ed è diventato trevigiano di adozione. Mamma è Isabella Franchin, figlia di Giuliano, ex presidente di Confindustria Treviso: la coppia vive ora a Londra dopo aver fatto per anni la spola tra Inghilterra, Italia, Irlanda e Australia.

E suo fratello Louis Ian, non ancora 21 anni? Ala, è stato nazionale Under 18 dopo aver militato anche nelle giovanili del Benetton. Dallo scorso anno ha esordito in prima squadra negli Harlequins, e vanta due mete in Premiership: ha appena firmato l’estensione del contratto con il club degli arlecchini, avendo ancora lo status di “accademico”.

«Blood is not water», sangue non è acqua anche per gli anglosassoni. Per questo i Reds hanno fatto firmare a Tom un contratto fino al 2023: lo staff tecnico ha già definito il programma per accompagnarlo sul palcoscenico del super Rugby Au. E i tecnici lo vedono già in prima squadra in prospettiva. Curiosità: Tom è bravissimo anche a calcio e a cricket, per tacer del golf, sempre sulle orme paterne. Era destinato a mettersi i luce con la nazionale U18 dell’Inghilterra (come già in passato il fratello maggiore), ma il Covid ha bloccato le competizioni. Adesso la “scelta forte” australiana

E peraltro Louis, nato al Ca’ Foncello, ha già impressionato Oltremanica per velocità e personalità, ma anche per le doti fisiche, essendo alto qusasi 1,90. E molti osservatori lo vedono destinato in futuro a spostarsi estremo, per raccogliere il testimone del veterano Mike Brown, estremo della nazionale della Rosa.

E siccome non c’è due senza tre, dietro ai due talenti preme Nicolò, 14 anni, nato a Londra – ma lui a differenza dei fratelli “compensa” con il nome italianissimo – apertura negli Harlequins under 14, che se la cava anche con il pallone.

Inutile dire che anche le federazioni inglese ed australiana hanno messo gli occhi su Louis e Tom, per il futuro del XV delle rosa e dei Wallabies. E la Fir? Entrambi sono eleggibili per la nazionale, italiani di nascita e di passaporto (ed essendo nati nella Marca sarebbero già in pectore Dogi 2.0), perché Louis non ha giocato nell’under 20 inglese, ma solo fino all’under 19, che non fa status per eleggibilità e non crea vincoli. Dicono che il ct Franco Smith abbia preso contatti e compiuto i primi sondaggi a Londra.. —



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