La scommessa di Favero dall’Eclisse alle Maldive «Tra il calcio e il paradiso»

Ll 31enne centrocampista ex Giorgione torna in Premier a Malè «Grandi esperienze nella Marca. Il futuro? Mi aspettano gli Eagles» 
Andrea Dossi

il personaggio

Dalla Marca alle Maldive. Giacomo Favero, centrocampista classe ’91, è diventato un personaggio virale dopo l’intervista a Radio Deejay in cui ha raccontato le esperienze calcistiche nello stato insulare. A fine gennaio tornerà a Malé per firmare (probabilmente) un nuovo contratto con gli Eagles del distretto di Maafannu e provare a strappare il titolo di Dhivehi Premier League al Maziya. Prima di prendere l’aereo, però, c’è l’occasione per ricordare le due parentesi da noi, prima al Giorgione e poi all’Eclisse CareniPievigina. Dopo tre stagioni a Malta, Favero ha giocato a Castelfranco nel 2014-15 in D: «In ogni annata ho sempre cercato di portarmi dentro qualcosa e questo aiuta anche andando all’estero – ricorda - nel 2014 c’era la volontà di portarmi a Brescia ma non si è conclusa, abbiamo virato su Bassano dov’ero in prova, lì c’era mister Paganin che poi è passato al Giorgione e l’ho seguito».

Favero ha poi fatto fare ritorno nella Marca, a Pieve di Soligo, nel 2020 in una stagione in Eccellenza interrotta dal Covid: «Purtroppo ci sono rimasto poco – commenta – ho vissuto un’ottima esperienza e devo solo ringraziare la società: ancora oggi ci sentiamo al telefono più che volentieri, con il mister e con i compagni che sono rimasti. Era un bel gruppo, è una bella realtà e auguro il meglio».

Dopo un pit stop nella natia Udine, Favero sta per tornare alle Maldive dopo l’esperienza iniziata ad aprile 2021: «Vedrò se rifirmare con gli Eagles, mi sto guardando attorno. Lì si sta bene, non è come tutti immaginano tra resort e atolli, vivo nella capitale dove si concentra tutto. È diverso da come ci si aspetta, è tutto molto vicino, per le spiagge bisogna andare nelle isole adiacenti. Faccio vita da professionista e nel giorno libero esploro l’ambiente: un paradiso terrestre».

Alle Maldive Favero ha incontrato una cultura nuova: «Le differenze sono abissali. Maiale e alcol sono vietati, per l’alimentazione primeggiano riso, verdura, frutta e pesce. La religione viene prima di tutto e per certi versi è affascinante, si sentono le preghiere dagli altoparlanti, hanno una devozione che noi non possiamo concepire: durante il Ramadan si allenano con caldo umido senza bere prima delle 19. Tecnicamente sono validi perché gli allenamenti si fanno con la palla, i tocchi sono costanti e pochi i lavori a secco, loro sono gracilini, rapidi e veloci. A livello di forza e tattica siamo molto più avanti e loro sono affascinati dal calcio europeo». —

Andrea Dossi

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