La carica di Pillastrini: «Possiamo fare meglio»

Stefano Pillastrini è accigliato: «Complimenti a loro, ma di certo noi possiamo fare di meglio. Siamo partiti ad handicap, iniziando a tirare davvero male, anche quando riuscivamo ad andare spalle a canestro con i nostri esterni. Inoltre perdevamo gli avversari senza palla, col risultato di subire nei primi 20 minuti troppi canestri da sotto. E tutto ciò ti impedisce di battere una squadra in gran forma. Poi siamo migliorati, certo, in attacco e difesa, vedi Amoroso, ma la gara è girata su episodi: le bombe di Italiano, il canestro di Sorrentino e la palla rubata al 38’ da Montano. Ad ogni modo pensiamo di avere ancora tante carte da giocare; obiettivamente hanno pesato la rotazione ridotta causa le condizioni di Negri e la fatica accusata più del previsto da qualcuno, e qui magari penso che avrei potuto dargli un po’ di riposo in più (Fantinelli ha giocato 33’ ndr). Però ci ricaricheremo, miglioreremo gli aspetti peggiori e prenderemo meglio le misure ad una Fortitudo dall’identità molto precisa». Capitan Agustin Fabi la vede così: «Volevamo finalmente vincere questa garauno ma niente: non siamo riusciti a pareggiare il livello di intensità che loro hanno mostrato dall’inizio. E pur migliorando nella ripresa abbiamo comunque concesso qualche canestro di troppo, alcune palle perse in cui loro sono andati in contropiede, mai insomma siamo riusciti a riagganciarli veramente. Ora non ci resta che resettare tutto e mettere la testa su garadue». Bologna, al contrario di voi, è sempre riuscita a superare ogni criticità: ha una maggiore solidità psicologica. «Vero, sono stati sempre sul pezzo senza mollare mai, noi invece abbiamo accusato degli alti e bassi che non potremo più permetterci contro un avversario intenso, fisico, che sa punire ogni nostro errore. Per cui servirà limitare le palle perse, evitare con una maggiore concentrazione di subire certi canestri facili o qualche rimbalzo d’attacco che ha fruttato dei tiri da tre. In una serie difficile come questa non ce lo possiamo permettere. Garadue sarà un’altra cosa, ci sono due giorni per invertire i ruoli, sono certo che lo faremo perché questa semifinale sarà ancora molto lunga».
Matteo Boniciolli se la gusta tutta. «Il problema era continuare a giocare la nostra buona pallacanestro anche contro una grandissima squadra come la De’ Longhi, che ha una straordinaria combinazione allenatore-squadra-pubblico-società. E ci siamo riusciti grazie anche, ed è la cosa che mi fa più piacere, con i minuti di Quaglia e Campogrande, che fino all’anno scorso erano in C, attorno naturalmente ai protagonisti di tutta la nostra stagione, con un Daniel dominante. Italiano ha segnato due bombe che avrebbero tagliato le gambe anche a Mohammed Alì, invece Treviso ha continuato a giocare; ed è da qui che dobbiamo ripartire in garadue, cioè dal fatto che loro non mollano davvero mai perché l’esperienza di perdere garauno l’ha già vissuta due volte e l’ha metabolizzata molto bene. Siamo consci che anche noi potremmo arrivare a garacinque, abbiamo troppo rispetto per questo avversario. (s.f.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso