Judo Treviso, al PalaCicogna come una piccola Olimpiade

PONZANO. Più che un Italiano di judo, una lezione di geografia. Perché mai ti immagineresti, fra promesse e veterani di ogni angolo della Penisola, d’incrociare georgiani e olandesi, polacchi e moldavi. Al PalaCicogna di Ponzano, il Tricolore a squadre griffato Judo Treviso - 700 atleti, 69 società, un’attrazione da duemila persone nei due giorni - è stato un inno all’internazionalità. Se in altre discipline l’analogo torneo è appannaggio dei gruppi sportivi militari, nel judo si registra il riscatto dei club “civili”, che per l’occasione - dall’Akiyama Settimo Torinese, neo scudettata di A1, al Ken Kyu Kai Somma Lombardo - non badano a spese, assicurandosi "prestiti" di assoluto valore. Le stelle più luminose sono arrivate dal Caucaso, scatenando i giovanissimi nella caccia a selfie e autografi: Guram Tushishvili, categoria + 90 kg, ha vinto il Mondiale 2018; Beka Gviniashvili, 90 kg, è stato bronzo agli Europei. Parteciperanno ai Giochi di Tokyo, al pari dell’emergente olandese Frank De Wit, già iridato Juniores.
Una Babele che ad organizzatori e appassionati ha dato quasi l’idea di una “mini-Olimpiade”. I risultati? Detto del Settimo Torinese, a segno nella massima categoria Juniores-Seniores-Master con il decisivo contributo della coppia oranje De Wit-Smink, spiccano l’analogo titolo di A1 femminile conquistato da Bologna e l’A2 rosa firmata dal Prato, protagonista sul tatami con la slovena Anka Pogacnik, già argento agli Europei U23. E i club della Marca? Oltre a Treviso e Roncade, c’era il Vittorio Veneto, capace del bronzo nell’A2 Cadette.
«Giornate eccezionali, la presenza di atleti stranieri ha alzato il livello e reso la manifestazione più spettacolare», le parole dell’organizzatore Alessandro Esposito, direttore tecnico Judo Treviso. Dopo 30 anni, il longevo club ha riportato una competizione tricolore nella Marca, facendosi il migliore regalo per il 60esimo. Una festa che ha impegnato un centinaio di volontari, chiamando a raccolta i genitori degli atleti e svariati ex tesserati, che hanno reindossato il kimono per l’happening tricolore: la società del presidente Enzo De Carlo - applauditissimo il padre Berardino, 90 anni, “inventore” del judo a Treviso - s’è confermata una famiglia. Come già s’era visto nel 2018, nel momento più difficile del sodalizio: lo sfratto dalla storica palestra di viale Monte Grappa e la caccia - che prosegue tuttora - a una sede stabile. Dalla scorsa stagione, ricollocando e levando tatami ogni sera, utilizza la palestra delle medie Serena. Eppure lo spirito di Esposito e soci pare essersi fortificato, dando vita a uno dei Tricolori più partecipati degli ultimi anni. «Non abbiamo più il “dojo” di viale Monte Grappa, ma restiamo una grande famiglia», il messaggio del direttore tecnico. —
Mattia Toffoletto
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