Il Comune nega il Tenni, il Treviso calcio costretto a migrare a Volpago

TREVISO. Il debutto in Eccellenza del Treviso non sarà allo stadio Tenni, lo storico impianto che ha ospitato anche la Serie A, ma altrove, a Volpago del Montello. A ieri Ca’ Sugana infatti non aveva ancora ricevuto dalla società biancoceleste la documentazione necessaria per concedere il permesso di effettuare la partita contro il Real Martellago, relativa alle norme di sicurezza previste dalla legge (impianto antincendio e altro). «Il contratto di concessione della gestione dello stadio parla chiaro - conferma l’assessore allo Sport Silvia Nizzetto - i lavori di messa in sicurezza dello stadio spettano al Treviso: in questi giorni su questo argomento ho parlato spesso con il presidente Luca Visentin, l’ultima volta questa mattina (ieri, ndr) ma poi non l’ho più sentito».
Insomma il Treviso, nonostante avesse avuto tutto il tempo per agire, è in ritardo nell’adempimento delle procedure e l’amministrazione, si spera solo per questa partita, ha dovuto negare l’accesso al Tenni. A meno che nelle prossime ore tutto si sistemi ed arrivi la fumata bianca: improbabile. «Noi avevamo chiesto quali fossero i requisiti necessari per restare nel nostro Comune - continua l’assessore - abbiamo offerto un paio di alternative, il campo di San Bartolomeo o quello di San Zeno, ma ci ha risposto che non sono all’altezza di ospitare una partita di Eccellenza (ed è vero, ndr), per cui la scelta ora tocca a loro».
L’ipotesi principale per la migrazione era quello di Giavera, dove il Treviso andava a giocare le ultime partite di Eccellenza due anni fa, ai tempi della travagliata retrocessione in Promozione. Ma la decisione è stata ratificata nella serata di ieri: si giocherà a Volpago, considerato che il Prodeco Montello (Promozione) è impegnato in trasferta, a Conegliano. Da qui si intuisce anche il motivo per il quale la gara di Coppa Veneto con il Nervesa sia stata giocata al Gipo Viani e non al Tenni. Quello che non si capisce è perché fino a questo momento la società non abbia detto nulla su questa situazione di inagibilità, sia pure momentanea, dello stadio: niente di grave, può capitare, l’importante è dirlo. Magari la tifoseria, in primis gli abbonati, per ovvi motivi avrebbe avuto il diritto di saperlo. E con congruo anticipo.
Ci saranno rimasti male anche i giocatori e mister Cristiano Graziano, che ci teneva sicuramente a debuttare al Tenni nella nuova categoria. Tutto rimandato al 30 settembre col Calvi Noale. Permessi permettendo.
L'attacco. Il presidente del Treviso non vuole responsabilità per la mancata apertura del Tenni: «I documenti in questione li deve richiedere il Comune ai vigili del fuoco. Noi attualmente non possiamo farlo: con Ca’ Sugana abbiamo firmato solo un accordo preliminare, che dovrebbe venir ratificato il 20 settembre, e che comunque riguarderà i lavori allo stadio. Gli altri documenti sono in carico al Comune».
La replica del sindaco. l’Amministrazione comunale ha preso contatti sin da luglio con l’ACD Treviso, convenendo con la stessa di sottoscrivere un contratto preliminare, prodromico all’ “Accordo per l’ammodernamento, la riqualificazione e la successiva gestione dello Stadio”. Tale accordo prevede l’ACD Treviso presenti un progetto di riqualificazione corredato da un piano economico finanziario. Il preliminare è stato sottoscritto in data 7 agosto e, contestualmente, sono state consegnate all’ACD Treviso le chiavi della struttura per consentire la verifica dei lavori necessari.
Sempre il 7 agosto, sono state richieste da parte dell’Ufficio Appalti le certificazioni antimafia alla Prefettura, delle quali ne pervenuta una entro la data del 6 settembre. Inoltre, trascorsi i 30 giorni dalla firma del rogito, è stato possibile stabilire il giorno per la sottoscrizione dell’accordo definitivo, fissata per il prossimo 20 settembre. Tuttavia, riscontriamo che, alla data odierna, non sono state eseguite le opere per la messa a norma dello stadio. Al fine di venire incontro alle esigenze della Società e dei tifosi, l’Amministrazione ha garantito comunque la disponibilità dell’impianto di San Bartolomeo.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso