Giorgione suona l’adunata Favero risponde presente

Calcio Serie D. Alle 16 Paganin riunisce i suoi ragazzi. Il “maltese udinese” è il gioiello della campagna acquisti. «All’estero ho imparato tante cose»

Per il Giorgione oggi suona la campanella. Oggi alle 16, la squadra affidata al nuovo mister Antonio Paganin si raduna agli impianti di Bella Venezia. Tra le new entry più attese c’è Giacomo Favero, l’acquisto più importante.

Il centrocampista udinese, classe 1991, è cresciuto nei vivai di Donatello Udine, Portogruaro e Verona. In prima squadra ha indossato le casacche di Sacilese (in C/2), Torviscosa (D) e Rimini (C/2), per poi trasferirsi nella Serie A di Malta.

«Dopo l’esperienza a Rimini, ero andato a Riccione, ma a causa di problemi societari mi sono ritrovato a piedi», racconta Favero, «Ho aspettato fino al gennaio 2013, quando sono volato a Malta. Lì ho militato in Premier league con Hamrun e Floriana, mentre da quest’anno ho giocato in B con il Birzebbuga, club in cui collabora Beccalossi. È stata un’esperienza utile, mi ha permesso di imparare bene l’inglese, vivendo il calcio in modo diverso. Negli ultimi mesi la loro serie B mi è servita perché è molto fisica, la A è più tecnica e potrebbe assomigliare alla nostra Lega Pro».

Com’è nato il trasferimento al Giorgione? «A maggio ho sostenuto un provino alla Berretti del Bassano, dove ho conosciuto molti dei nuovi acquisti del Giorgione insieme a Paganin. Ed è stato proprio il mister a volermi portare qui a tutti i costi con l’intenzione di dare vetrina ai giovani. So che ha tanta fiducia in me, questo mi carica a livello psicologico. Quindi ringrazio l’allenatore e la società che mi hanno chiamato; inoltre vorrei ringraziare Michele Nicolin, responsabile del settore giovanile del Bassano. Spero di ricambiare insieme ai compagni con un gran campionato. Quando una squadra è giovane, non si pone limiti: i giovani sono esuberanti e vogliono emergere».

Che centrocampista sei? «Ho sempre giocato davanti alla difesa, smistando e costruendo gioco, sia con lanci lunghi che brevi. Idealmente mi piace Xavi del Barcellona perché gioca spesso con fraseggi corti, andando via con l’uno-due. Apprezzo anche Verratti e Pirlo. Il tifo? Simpatizzo per l’Udinese».

Alberto Zamprogno

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