Gallina, baby d’oro campione d’Italia con l’Inter Berretti
Calcio. Il diciottenne di Postioma in finale ha piegato il Torino dove gioca l’amico-rivale Barbon: erano compagni nel Monte

PAESE. Frequentare le giovanili nello stesso vivaio trevigiano e poi ritrovarsi in una finale scudetto su fronti opposti e con casacche nobili. Andrea Gallina, centrale difensivo, ha vinto il tricolore Berretti con l’Inter. Francesco Barbon, attaccante del Torino, s'è arreso all'ultimo atto. Aveva segnato in semifinale al Sassuolo, poi l'assist per l'inutile vantaggio con i baby nerazzurri. Due talenti del ’99, forgiati al Montebelluna: tre stagioni condivise e il destino che regala confronti inaspettati. Gallina, titolare in campionato, era in panchina nel match che ha assegnato il titolo. L’Inter ha rafforzato il gruppo con centrali della Primavera, ma il bilancio è di quelli che non si dimenticano facilmente. «Una stagione impegnativa, visto che abbiamo giocato pure con le Berretti Lega Pro, che contavano su elementi del ’98 e ’97», racconta Gallina, «La tecnica però ha fatto la differenza: eravamo i più forti». Il baby nerazzurro risiede a Postioma, dove ha mosso i primi passi. Sette campionati al Monte, intervallati dalla parentesi al Padova. In biancoscudato diventò presto perno dei Giovanissimi, poi il fallimento del club e il ritorno in via Biagi. «Sono arrivato all’Inter a 16 anni, ho iniziato dagli Allievi Nazionali», si descrive, «Gioco centrale, altezza 189 cm. M’è sempre piaciuto Sergio Ramos, ma non ho mai avuto idoli. Sono stato aggregato alla Primavera o alla prima squadra, ma guardo a Pinamonti, con cui condivido l’esperienza in convitto». Ragazzo umile e con solide basi: «I primi mesi ho sentito un po' la lontananza da casa, poi mi sono trovato a mio agio: siamo seguiti, controllati, supportati. E pure a scuola viaggio bene: ho appena ricevuto la pagella della quarta liceo classico, media 9.6. Vacanze? Due settimane a Jesolo». A suo tempo s'erano interessate pure Juve e Roma, ma il trasferimento a Milano ha fatto felice anzitutto papà Moreno, che tifa Inter.
Barbon è di Villorba, gli esordi all’odierna ViPo. Il salto dal Monte l’ha compiuto la scorsa estate. «Gallina lo ricordo forte di testa e tatticamente intelligente», riflette Luca Bressan, che li ha allenati al Monte, «Barbon vede la porta come pochi». Alla stessa nidiata appartengono pure Vedova (Udinese), Sinani (Milan) e Sibilia (Genoa).
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche