Christian Benetton nel cda del rugby

Svolta societaria: il figlio di Carlo è già numero 2 di Verdesport. Un passaggio che prepara il prossimo decennio dei leoni
TREVISO. Christian Benetton entra nel consiglio del Benetton rugby. Il passaggio si compie in questi giorni, e dovrebbe essere formalizzato domani, dal cda della società dei leoni, che passa dunque dagli attuali 3 a 4 consiglieri.


Il presidente Amerino Zatta, in sella da 20 anni esatti, con il vicepresidente Alfonso «Ieie» Fuselli e il consigliere Giuseppe Maresio, aggiungono dunque... un posto a tavola. E si accomoda uno degli eredi della dinastia Benetton: Christian ha 46 anni, è spostato e ha tre figlie, e si è laureato in Mba a Boston, e siede anche nel consiglio di Benetton group. Dal 2015 è vicepresidente di Verdesport, la controllata che gestisce la Ghirada. In gioventù ha giocato a rugby, nel vivaio dei leoni, ruolo terza linea. Poi si è appassionato al golf- è vicepresidente dell’Asolo Golf club - ma ha conservato l’amore per la palla ovale.


E’ la prima volta che un Benetton entra nel consiglio del rugby – in passato il fratello Andrea era stato presidente di Benetton Basket e Sisley Volley nell’ultima fase del grande ciclo delle due società – e questo assume ancor più significato, dopo che nel 1999 si era compiuti il passaggio storico dall’As rugby Treviso alla Benetton rugby srl.


L’odierno allargamento vien visto dagli addetti ai lavori come un passaggio significativo. I bene informati sussurrano che l’ingresso di Christian – sempre più l’uomo della famiglia nel mondo sportivo e nella sua gestione – sia il primo mattone di un’operazione tesa a preparare il futuro del rugby Benetton in uno scenario globale come quello che fa intravedere oggi il Pro 12 alle prese con l’allargamento del torneo al Sudafrica in prima battuta (forse già l’anno prossimo) e a Usa e Canada, forse nel 2020.


Non è solo il segno della rinnovata passione di Luciano Benetton, sponsor e primo tifoso della squadra (nel 2018 ricorreranno i 40 anni della sponsorizzazione, dopo lo scudetto del Metalcrom). C’è un progetto preciso, per il prossimo decennio (e guarda caso, nel 2020 scade la convenzione-proroga dell’attuale formula del torneo), in cui Treviso vuole restare nella massima ribalta internazionale.
(a.p.)




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