Carlo Osti, un tram chiamato Sampdoria

Calcio: il vittoriese, ex ds del Treviso dei miracoli, è a Genova a fianco di Delio Rossi dopo la cacciata di Ferrara–Sensibile
TREVISO 27/10/2004 PRESENTAZIONE NUOVO ALLENATORE CALCIO TREVISO BEPI PILLON nuovo allenatore calcio tv
TREVISO 27/10/2004 PRESENTAZIONE NUOVO ALLENATORE CALCIO TREVISO BEPI PILLON nuovo allenatore calcio tv

Toh, chi si rivede. Carlo Osti torna in pista: è il nuovo direttore sportivo della Sampdoria. Lunedì il ribaltone deciso dal presidente Garrone all'indomani del pesante tonfo con il Catania, nono in campionato per i blucerchiati: via il tecnico Ciro Ferrara e il diesse Pasquale Sensibile, esautorato di fatto già lo scorso 21 novembre, anche se le dimissioni, arrivate nelle ultime ore parallelamente all'esonero dell'ex juventino, ne hanno sancito ufficialmente l'uscita di scena. Ieri invece le presentazioni a stampa e tifosi delle due new entry: l'allenatore Delio Rossi e appunto il dirigente trevigiano Osti. «Sono stato contattato lunedì dall'ad Rinaldo Sagramola e sono ben felice di essere qui», ha dichiarato il diesse vittoriese, «Il mercato di gennaio? Cercheremo di cogliere le occasioni che si presenteranno. Per farsi un'idea più precisa bisogna lavorare sul campo, vedere la squadra giocare: solo vivendo lo spogliatoio si potrà comprendere cosa manca e cosa va aggiustato. Sarò presente agli allenamenti per capire meglio, il confronto con il mister e Sagramola sarà costante, ma in questo momento credo sia prematuro fare valutazioni». Si presenta così, con l'inconfondibile stile posato, il nuovo direttore sportivo chiamato a rinforzare e rivitalizzare l'ambiente doriano. Un approdo in corsa, l'occasione per rilanciare se stesso e la squadra. Perché Carletto era fermo dopo l'esperienza a Lecce terminata con la retrocessione (diventata poi doppia causa calcioscommesse), malgrado l'entusiasmo per una rimonta solo accennata, ma poi non completata. Osti, classe '58, professionista serio e preparato, fu terzino di buon livello: militò nell'Atalanta, Udinese, Juventus e Avellino. Dopo una fugace esperienza da allenatore, fece carriera anche dietro la scrivania: iniziò l'avventura di dirigente alla Ternana, accasandosi poi ad Alzano, Treviso, Lazio, Atalanta e appunto Lecce. I tifosi biancocelesti conservano un positivo ricordo dell'epoca in cui ricoprì l'incarico di direttore sportivo in via Foscolo: la mente va al campionato cadetto 2004/2005 terminato con la conquista dei playoff e la successiva storica promozione a tavolino nella massima serie. Quel Treviso era timonato da Bepi Pillon, mentre nella rosa si fecero largo due tipetti promettenti: i brasiliani Barreto e Reginaldo. Poi l'approdo alla Lazio (suo l'ingaggio di Mauri), quindi all'Atalanta dal 2006 al 2010 (dall'8º posto alla retrocessione, passando per gli acquisti di Schelotto e Padoin). Infine, nel Salento, le valorizzazioni di Muriel e Cuadrado.

Mattia Toffoletto

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