Baccin-Trotta, il duo vincente
La loro carriera è uno slalom parallelo: sempre insieme dai tempi della Juve, hanno sposato due sorelle
SLUDERNO. Fratelli, anche gemelli, nella stessa squadra non sono una rarità. Talvolta si vedono anche padre e figlio. Ma cognati è un’altra cosa, è difficile trovarne. Il Treviso quest’anno ha in squadra due parenti acquisiti, Ivano Trotta e Dario Baccin.
La loro carriera assomiglia ad una specie di slalom parallelo: quando erano alla Juventus alla metà degli anni ’90, uscivano sempre assieme e conobbero due sorelle torinesi, Desiree e Alessandra, se innamorarono. Attrazione ricambiata: insomma, se le sposarono. Da allora per tutti sono «i cognati». Prima di venire a Treviso avevano giocato assieme, oltre che nella Juve, anche nel Rimini, due anni (2004-2006). Alla fine Baccin, novarese di 29 anni, nel 2002 con gli arabi di Al Hittihad, è rimasto in Romagna anche nell’ultimo campionato mentre Trotta, romano di 30 anni, ha giocato nel Napoli. Entrambi preferiscono la fascia destra, Baccin in difesa e Trotta venti metri davanti, a centrocampo: in biancoceleste potrebbero rifare un «trenino» di spinta molto interessante.
Poco prima di venire da Pillon Trotta aveva dichiarato: «Avevo chiesto garanzie sul mio futuro ma evidentemente, visto come è andata a finire, non potevano assicurarmele. Il Treviso mi ha invece mostrato grande fiducia con un triennale. I dirigenti mi hanno fatto sentire importante accontentando tutte le mie richieste: negli ultimi cinque anni ho sempre puntato alla promozione e lo farò anche a Treviso, visto che c’è un progetto ambizioso. Faremo un campionato di vertice, almeno cercheremo di entrare nella zona play off». Ora può ribadire che «la scorsa stagione è stata bellissima e un pensierino a giocare in serie A l’avevo fatto ma anche qui i programmi sono importanti, sappiamo quanto sia difficile la serie B. I presupposti per un buon campionato ci sono, e sono validi. Sono felice di questa scelta. Dei miei nuovi compagni di squadra conosco bene Dal Canto e Viali ma anche altri, in B ci si conosce tutti».
E con Baccin come va?
«Bene. Io sono tornante di destra, giochiamo uno davanti all’altro. In quanto alle nostre mogli è evidente che sono più contente se ci muoviamo in coppia».
Anche Dario Baccin sperava di non spostarsi ma pure lui è stato convinto da Setten e Gardini grazie ad un sostanzioso triennale.
«Io e Ivano abbiamo saputo della trattativa praticamente nello stesso momento, è ovvio però che la presenza dell’uno non presuppone per forza quella dell’altro».
Pensi di poterti adattare al «pilloniano» 4-4-2?
«Se il mister lo vorrà non ci saranno grossi problemi».
Siete una bella coppia.
«Ci siamo conosciuti a 16 anni nel settore giovanile della Juventus, siamo sposati da 12 anni, io ho due figli e Ivano uno».
Uno sguardo alla prossima B.
«Ci saranno 4-5 formazioni che punteranno a salire in serie A, vedi Mantova, Brescia, Bologna, Chievo ma chiaramente anche il Treviso ha sostenuto sforzi notevoli. Quest’anno non ci sono grandi come Juve, Napoli e Genoa, sarà un torneo più livellato ma non meno interessante».
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