Andrea Poli, alla fine arriva il Diavolo

C'era il Milan nel destino di Andrea Poli. Il migliore talento svezzato dal calcio nostrano nell'ultimo decennio venne cercato dai rossoneri già nel 2007, dopo le brillanti esibizioni con la Primavera del Treviso. Ma un colpaccio dell'allora direttore sportivo blucerchiato, Beppe Marotta, dirottò il promettente centrocampista a Genova, sponda Sampdoria. Proprio negli ultimi giorni, anche se il corteggiamento andava avanti da parecchio tempo, il Milan è riuscito a conquistare quel vecchio amore di sei anni fa. L'intesa è stata trovata, tessitori l'ad milanista Galliani e il diesse vittoriese Osti: Poli alla corte di Allegri in comproprietà, 1,3 milioni di euro più la metà di Salamon (che vale 1,7 milioni) per la metà del cartellino dell'ormai ex doriano. Se Salamon non fosse d'accordo, la Samp avrà due giovani della Primavera rossonera. In pratica, la metà di Poli è stata valutata 3 milioni.
Nell'operazione che cambiò la carriera al 23enne di Frescada di Preganziol, Marotta per portarselo a casa mise sul piatto 1,3 milioni. Adesso un'altra svolta, targata Milan (non è dato sapere se sia stata decisiva la parola del presidente Silvio Berlusconi, nato il 29 settembre proprio come il trevigiano...): Poli cercherà il salto di qualità e magari una maglia azzurra per il mondiale brasiliano del 2014. Dopo la poco convincente esperienza all'Inter, 20 presenze e un solo gol in Coppa Italia, vestirà la maglia dell'eterna rivale, provando finalmente a lasciare il segno con una “grande”.
La sua storia? Tutto partì da un torneo alle Stiore per Pulcini: Andrea giocava con il CasierDosson e il Treviso lo stava già tenendo d'occhio da qualche tempo. Aveva appena 10 anni, il trasferimento in via Foscolo fu il primo, importante step di una carriera ancora giovanissima. «Voglia di arrivare e migliorarsi, ma anche la semplicità, un tratto distintivo del suo carattere», ama rimarcare papà Piero, nel descrivere le qualità del pargolo, arrivato a calcare i nobili palcoscenici della serie A. Poli aveva iniziato come attaccante e fu Rinaldo Cavasin, fra i suoi primi maestri, a vedere in lui un centrocampista di prospettiva. Giovanni Soncin negli Allievi nazionali e Giovanni Bosi nella Primavera lo forgiarono, Ezio Rossi gli diede l'opportunità di esordire in B: 4 presenze nel torneo cadetto (era il Treviso di Acquafresca e Russotto), prima di spiccare il volo. Con la Primavera della Samp centrò scudetto e Coppa Italia. Ma la maturazione si completò al Sassuolo, dove fu girato in prestito nella stagione 2008/2009: 32 gettoni e 5 reti in serie B. Poi il ritorno al club ligure, mettendo assieme 52 presenze fra 2009 e 2011. Dopodiché, la vita aprì una porta importante a Poli: la chance dell'Inter. Una gioia effimera, l'estate successiva non venne riscattato dai nerazzurri e si ritrovò “esodato” al club genovese, incerto sul proprio futuro. Ma la Samp decise di scommettere nuovamente su quel centrocampista moderno, interditore e regista, dotato di gran corsa. Sarà l'annata delle “prime volte”: l'esordio in nazionale nell'amichevole con l'Inghilterra, il primo gol in A nel derby della Lanterna e il recente, primo sigillo in azzurro con San Marino. Prandelli gli ha preferito Aquilani e non l'ha portato in Brasile per la Confederations Cup. Ma c'è un anno per guadagnare il mondiale.
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