Aggressione all’arbitro Maxi squalifica al dirigente

Stop inflitto fino al 30 giugno per l’accompagnatore degli Allievi del Feletto La dura contestazione è scattata per un rigore non fischiato: «Chiedo scusa»

Insegue l’arbitro per un rigore non dato, gli mette le mani addosso e lo minaccia: «Ti aspetto fuori». Esito scontato: maxi squalifica per il dirigente del Feletto Vittorino Allegritti, responsabile del settore giovanile. Per lui, interdizione a svolgere ogni attività fino al 30 giugno: campionato finito per l’accompagnatore degli Allievi. Oggi chiede scusa per il brutto episodio, ma qualche colpa, dice, ce l’ha anche l’arbitro, il giovane Denis Poloni di Conegliano. I fatti risalgono a domenica mattina, quando al comunale di Rua di Feletto si gioca la partita dei ragazzi di casa contro i pari età del San Michele Salsa. Gara tiratissima, con i giovani del Feletto due volte in vantaggio e due volte raggiunti. A dieci minuti dalla fine il fattaccio, che Allegritti ricorda così: «Un brutto fallo a un nostro ragazzo, che si fa male su in intervento dell’avversario. Era rigore netto. Anziché sincerarsi delle condizioni del giocatore, l’arbitro lo ammonisce per simulazione. Gli ho solo chiesto perché, e mi ha espulso. Da quel momento, non ci ho più visto». Non è la prima volta che tra Allegritti e l’arbitro di domenica si verificano tensioni. A novembre Allegritti si prese due settimane di squalifica per un’espulsione commissionata dallo stesso Poloni. Che non corresse buon sangue tra i due era cosa nota. Stavolta, però, il dirigente del Feletto si rende conto di aver esagerato. Perché dopo le proteste per il rigore, sono volate parole grosse, minacce, spintoni. La partita finisce 2-2, ma è al fischio finale che si scatena il pandemonio, con buona pace dei ragazzi delle due squadre, che assistono ai loro dirigenti litigare con il direttore di gara. «Dalla panchina ci siamo alzati tutti, ma ha espulso solo me» ricorda Allegritti. «Mi ha espulso chiamandomi per nome, l’ho percepita come una mancanza di rispetto. Poi ho esagerato. Sento molto la partita, ho perso la testa. Sì, gli ho messo le mani addosso, l’ho abbracciato e gli ho detto cose brutte, che l’aspettavo fuori, che era incompetente. Sono pentito. Merito la squalifica». Il pentimento di Allegritti è giunto tardivo, e non è bastato a evitare la maxi squalifica. «Lunedì sono sceso a Conegliano alla sede degli arbitri, per scusarmi e chiedere chiarimenti. Io ho sbagliato, ma a volte basta parlarsi, invece l’arbitro non ha nemmeno guardato come stava il ragazzo».

Andrea De Polo

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