Zanetti aumenta gli stipendi di 200 euro
Hausbrandt vola anche grazie al cambio. "Un premio ai dipendenti"

20001223 MARTINO ZANETTI MARTINO ZANETTI TITOLARE HAUSBRANDT CAFFE' DI NERVESA ( /2000)
Compra materie prime in dollari, vende prodotto finito in euro. E gli affari vanno così bene che si è “permesso” di dare un aumento di 200 euro mensili ai dipendenti, in busta paga da novembre. Martino Zanetti, titolare della Hausbrandt di Nervesa della Battaglia (caffè e birra), vuole lanciare un segnale: «L’azienda va bene, i dipendenti si meritavano questo aumento. E’ anche un modo per aumentare il potere d’acquisto e cercare di mettere in moto un circolo virtuoso che sostenga i consumi interni».
Nel settore di riferimento dell’azienda, ovvero il caffè, il mercato interno è in calo dell’1% nell’ultimo anno. Va bene invece l’esetero, e la “spinta” del super-euro alimenta il boom di Hausbrandt: il fatturato 2007 ha toccato i 50 milioni di euro, quello per il 2008 è previsto in crescita fra il 10% e il 20%. «L’euro forte? Per noi va benone - dice Zanetti, fratello del titolare della Segafredo, Massimo - visto che compriamo la materia prima principalmente in America centrale e del sud, in Africa orientale e in Vietnam, e ovviamente si paga in dollari. Le vendite, invece, sono principalmente in euro». Vola la Russia (+100%), crescono bene l’Europa del nord e i balcani: «Oggi l’export vale circa un quarto del nostro volume d’affari - dice Zanetti - ma già entro il 2008 potrebbe arrivare a superare il 50%. Il mercato domestico soffre, i veri danni l’euro li ha fatti sulle tasche degli italiani».
Per “riparare”, allora, ecco l’aumento ai propri dipendenti. «Da novembre i nostri lavoratori guadagnano in media 200 euro in più al mese - dice il titolare della Hausbrandt - e non si tratta di una “una tantum”, piuttosto di un premio a tutti per i risultati dell’azienda, compresi i neo-assunti e quelli con contratti a termine. Duecento euro è un valore medio, l’aumento oscilla tra i cento e i quattrocento euro». Alla faccia del braccio di ferro dei metalmeccanici. «Sono pochi 127 euro, il mercato italiano ha bisogno di una spinta anche attraverso l’aumento dei salari».
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