Viaggio nella scuola Primo Maggio la più multietnica di Treviso
Prima campanella per 106 mila studenti trevigiani. Le 528 scuole materne, elementari, medie e superiori della Marca hanno ripreso le attività, chi con orari ridotti, chi già con le normali 5-6 ore giornaliere. Quasi tutti i bambini (più gli italiani degli stranieri) si sono presentati con il grembiulino. È una scuola sempre più multietnica: emblematico il caso delle elementari Primo Maggio, dove la percentuale di alunni stranieri in supera il 40%. L’istituto di San Bartolomeo rappresenta un esempio tutto trevigiano di integrazione riuscita.

PASSERINI TREVISO SCUOLA ''PRIMO MAGGIO'' BAMBINI ALL'USCITA DEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM - Sono 106.372 gli studenti in provincia di Treviso nell'anno scolastico 2008-09 Sono divisi in 5.247 classi (una media di piu' di 20 per classe) Quasi 16 mila gli stranieri
Fra le scuole del capoluogo, le Primo Maggio si confermano anche quest’anno le più multietniche. Quattro bambini su 10 portano un cognome non italiano. Per rendersene conto basta un colpo d’occhio all’uscita dalla scuola dei 150 bambini. La maggioranza viene dai paesi dell’Est. Molti quelli del Nord Africa e sempre più in aumento quelli del Burkina Faso e del Ghana. In questa scuola ormai la molteplicità delle nazionalità non stupisce più. «In una quinta elementare uscita lo scorso anno, su 21 bambini 11 erano stranieri e 10 italiani», racconta un genitore. «Da noi ormai certi problemi di integrazione sono stati superati», aggiungono le maestre, che per accogliere i bambini al primo giorno di scuola hanno esposto un cartellone di saluti nelle lingue del mondo. Alle 12.30, orario della campanella d’uscita, bambini italiani e stranieri escono mano per mano dai cancelli, dove li attendono i genitori, loro forse un po’ meno integrati gli uni con gli altri. «A volte i genitori stranieri, specialmente nei primi anni, non partecipano tanto alle riunioni scolastiche», dice una mamma di un alunno di terza elementare, dove gli stranieri sono la metà di tutta la classe. «All’inizio ero scettica perché temevo che la classe venisse in qualche modo penalizzata - continua - Ma invece poi è andato tutto bene. Si lamentano quelli che non conoscono la realtà. I nostri figli si aiutano molto l’uno con l’altro. E poi sono stranieri per modo di dire». In effetti, scorrendo la lista degli alunni delle scuole, sono rari i casi di bambini nati in un paese straniero. Anche chi porta un cognome non autoctono è nato a Treviso e sa alla perfezione la lingua italiana. Le Primo Maggio inoltre, come molte altre scuole della provincia, attivano corsi pomeridiani di insegnamento di italiano per chi non conosce la lingua. E le maestre di religione insegnano agli alunni la storia di tutte le confessioni. All’uscita della scuola, ad aspettare il figlio al suo primo giorno di elementare c’è anche Amina Morvey, del Ghana: ha due figli entrambi nati a Treviso. «Sono perfettamente integrati - racconta - giocano assieme e sono felici di venire a scuola». Spostandosi verso il centro storico il quadro non cambia molto: alle medie Stefanini-Martini, su 900 ragazzi, 160 sono stranieri: solo 5 anni fa erano 40. In una prima, su 25 nuovi alunni, 6 portano cognome straniero. Sono 15 mila e 900 gli studenti stranieri in tutta la provincia di Treviso per le scuole di ogni ordine e grado. In tutto il 12% della popolazione scolastica per l’anno 2008-2009 con punte del 33% nelle professionali. La maggioranza degli stranieri si concentra però alle materne ed elementari: 2.767 su 6.310 gli stranieri negli asili; 6.518 su 40.896 alle elementari. La scuola diventa lo specchio di una società sempre più multietnica: anche a Treviso.
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