Fenice, la protesta dei lavoratori: spille dorate al Concerto di Capodanno

I lavoratori del Gran Teatro La Fenice non sciopereranno al concerto di Capodanno, ma indosseranno una spilla dorata a forma di chiave di violino-cuore, simbolo dell’amore per il teatro

Costanza Francesconi
Da sinistra Paolo Bertoldo, professore d’orchestra, Roberto Cordella, macchinista, Laura Coppola, responsabile marketing per Fondazione Teatro La Fenice, Daria Lazzaro, macchinista
Da sinistra Paolo Bertoldo, professore d’orchestra, Roberto Cordella, macchinista, Laura Coppola, responsabile marketing per Fondazione Teatro La Fenice, Daria Lazzaro, macchinista

I lavoratori del Gran Teatro la Fenice non sciopereranno al concerto di Capodanno, ma indosseranno una spilla dorata con disegnata una chiave di violino a forma di cuore su sfondo dorato, colore dell’istituzione veneziana.

Una iniziativa di protesta gentile, autofinanziata dalle maestranze, “simbolo dell’amore che proviamo per il nostro teatro e per il pubblico che non intendiamo penalizzare sospendendo la programmazione”, spiega il macchinista Roberto Cordella alla conferenza stampa organizzata dalle Rappresentanze sindacali unite (Rsu) oggi, 18 dicembre, nello spazio Micromega Arte e Cultura in Campo San Maurizio.

Tregua per Capodanno alla Fenice, il concerto è salvo: si farà una protesta silenziosa

In questa giornata era infatti previsto si riunisse il Consiglio di Indirizzo, incontro rimandato a gennaio, così come le decisioni che in quella sede verranno discusse o prese sul futuro del teatro. Resta ferma la richiesta da parte delle Rsu di revoca della nomina di Beatrice Venezi nel ruolo di direttore musicale dal 2026 e per i successivi quattro anni. Istanza rivolta da orchestrali, coreuti, tecnici e amministrativi del teatro al sovrintendente e direttore artistico Nicola Colabianchi. A lui viene contestata “la chiusura al dialogo, causa di discussione con noi di fatto mai avviata”, sottolinea Mauro Vianello, sindacalista Fistel Cisl.

Contestualmente i lavoratori esprimono apertura a intraprendere un percorso conoscitivo con Venezi, non nel ruolo che le è stato assegnato bensì di collaborazione, “che permetta di valutare sul campo l’opportunità di questa direzione contestatissima per merito della persona individuata rispetto al prestigio e prerogative del ruolo, e per metodo”, dicono le Rsu, ribadendo la mancanza di condivisione nella scelta. Nei confronti del sindaco Luigi Brugnaro, presidente della Fondazione Teatro La Fenice, emerge ancora l’amarezza per le recenti dichiarazioni sulla qualità del teatro veneziano, dipinto come di levatura inferiore al Teatro Colòn di Buenos Aires. Il welfare congelato ai lavoratori per il 2025 (circa 700€ a lavoratore) a un mese da Natale è l’ultimo ma non meno importante nervo scoperto.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso