Una lunga scia di sangue sullo svincolo della morte

Il 10 settembre 2002 muore un camionista trentottenne di Trissino, Tiziano Nizzero, schiantatosi con il suo autocarro contro un autoarticolato fermo per gli ingorghi che quotidianamente paralizzano quel tratto viario.

L’incidente più grave è quello del 13 luglio 2004 quando un tamponamento a catena provoca la morte di cinque persone: i fidanzati ventisettenni Elisa Gobbo, poetessa di Maserada e Alessandro Masnada di Meolo (diretti a un concerto di Ramazzotti) e della famiglia belga Merlain (padre, madre e una figlia di 23 anni). A causare gli incidenti sono due camion che finiscono contro le auto ferme in coda.

Il 14 dicembre 2004 sul restringimento perde la vita la mestrina Bruna Tommasini di 63 anni. La donna, a bordo del suo Fiat Doblò, sta tornando a casa: trovatasi improvvisamente davanti a una coda di due chilometri riesce a frenare, ma viene tamponata da una Bmw guidata da un austriaco diretto in aeroporto. La vettura della signora si gira andando a sbattere contro una Toyota. Bruna Tommasini muore sul colpo.

Il 20 dicembre 2005 perde la vita il bellunese di 63 anni Paolo Fontanella, schiantatosi contro un autotreno fermo in coda vicino all’uscita di Mogliano. L’incidente suona quasi come una beffa perché avviene a meno di una settimana dall’inaugurazione della nuova bretella autostradale. Anche in questo caso c’è una coda lunghissima dovuta al mancato assorbimento in A4 dei mezzi provenienti dalla A27.

 

L’incidente più recente è quello del 22 gennaio 2008 in cui muore il ventiseienne Alberto Pinton di Ponzano. Il giovane viaggia su un furgone Daily che urta un camion ungherese fermo in coda.