Tromba d'aria ad Altivole, danni per un milione

Quaranta immobili colpiti dalla furia del vento, chiesto lo stato di crisi
I danni al tetto di un’abitazione, di fianco una grondaia volata
I danni al tetto di un’abitazione, di fianco una grondaia volata
ALTIVOLE.
Un milione di danni per il maltempo. La tromba d'aria di venerdì mattina ha colpito pesantemente la zone tra Caselle e il capoluogo. Danni per 150 mila euro a strutture pubbliche. Quaranta sono gli immobili privati colpiti. Chiesto lo stato di crisi, si attende la risposta della Regione.

Come il 3 agosto 2009 anche stavolta i danni dovuti al maltempo superano il milione di euro. La cifra è stata comunicata ieri dal sindaco Silvia Rizzotto, impegnata ininterrottamente da venerdì mattina a coordinare le operazioni di sistemazione e di censimento danni. La fase di prima emergenza è finita, ora si misura l'ampiezza del disastro.


«Sicuramente siamo oltre un milione di danni - spiega il primo cittadino - sono una quarantina i casi di danni segnalati al Comune». Ma andiamo con ordine. Una prima parte dei danni coinvolge le strutture pubbliche comunali per un totale di 150 mila euro. La scuola elementare di Caselle, il cimitero e il vicino campo da bocce. Sono state le coperture a riportare lesioni dovute la vento forte. Numerosi alberi in questa zona sono caduti in strada ed è stato necessario rimuoverli. Altre spese di ripristino riguardano cartelloni stradali piegati, pali caduti, segnaletica da ripristinare, recinzioni abbattute da risistemare.


In secondo luogo ci sono gli immobili di proprietà privata. Sono una quarantina, principalmente capannoni agricoli ed allevamenti e qualche attività produttiva. La zona è tra via Tiziano e via Trevigiana. Anche in questo caso ad avere la peggio sono state le coperture. I tetti dei capannoni sono stati forati dalla furia del vento e dalla pioggia torrenziale. In alcuni casi è stato necessario spostare i vitelli che si trovavano all'interno in zone più sicure. I casi più gravi sono 5, di questi solo due edifici sono stati dichiarati inagibili. Un allevamento ed un annesso agricolo dove esistono problemi di staticità.


I vigili del fuoco giunti da Castelfranco, Asolo, Montebelluna e Treviso, in collaborazione con la protezione civile e gli operai del comune, hanno provveduto già nella giornata di venerdì a tamponare le situazioni di emergenza. Teli di nylon e legno per tappare i buchi sul tetto dei capannoni come coperture provvisorie atte a scongiurare danni ancora più gravi. Per ogni capannone colpito il danno può significare qualche decina di migliaia di euro di spesa. Poche invece le abitazioni private coinvolte, danneggiate solo marginalmente nelle coperture. Il conto complessivo del disastro supera il milione di euro, escludendo i danni alle colture che non sono stati ancora quantificati. Vigneti, mais e frutteti sono stati pesantemente colpiti.


La pioggia sottilissima ha superato le reti protettive antigrandine posizionate dagli agricoltori ed è andata a colpire acini e frutta. Ieri sono iniziate le operazioni di ricognizione puntuale dei danni. Ai cittadini sono stati distribuiti i moduli di autocertificazione da compilare per segnalare la propria situazione. In qualche giorno si dovrebbe arrivare ad una conta precisa. In via Pio X il vento ha danneggiato alcune coperture in eternit caduto in mezzo ai campi. «Si tratta di un fenomeno circoscritto - spiega il sindaco Rizzotto - abbiamo già provveduto a distribuire i kit per la raccolta di questo materiale e abbiamo fatto richiesta al Tv3 di altri kit da distribuire».
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