Treviso-Padova, tempi e costi passante batte Tangenziale
Passante batte tangenziale di Mestre 34’ a 41’. È il risultato del test che «la tribuna» ha fatto subito dopo l’apertura del casello di Preganziol, la «porta trevigiana». È solo da ieri pomeriggio, infatti, che la nuova variante serve anche il territorio della Marca. Abbiamo messo a confronto i tempi di percorrenza del vecchio tracciato, da Padova a Treviso, e del nuovo, con due auto partite alla stessa ora, le 15.30. Ebbene, con il Passante si risparmiamo già 7 minuti. E 1,20 euro di pedaggi. Ma alla velocità con cui si arriva a Preganziol (appena 21’ da Padova est) non corrisponde ancora analoga rapidità dall’uscita dell’autostrada fino al capoluogo (altri 13’): troppo trafficato il Terraglio. Per quello bisognerà attendere maggio e il raccordo con l’A27.

PUCCI PREGANZIOL INAUGURAZIONE NUOVO CASELLO DEL PASSANTE AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
IL NUOVO TRACCIATO
Ore 15.32: si parte. Trentaquattro minuti e 46 chilometri dopo si è già arrivati. Padova est-Treviso con il Passante è un attimo. Anzi dall’Ikea al casello di Preganziol è veramente faccenda di pochi minuti.
Da lì al cartello che indica l’ingresso nel comune di Treviso invece è il solito caos, un quarto della distanza ma quasi lo stesso tempo.
Perché? Il Terraglio est, opera complementare al passante di fascia A (di primaria importanza) non c’è ancora.
Si risparmia anche un euro e 20. Il tragitto nella nuova autostrada è scorrevole, pochi camion e ancora meno auto. Alle 15.32 è fissata la partenza del casello di Padova est; preso lo svincolo per Venezia, dopo 12 chilometri, circa a Dolo, c’è la biforcazione. Dritti si prende il nuovo passante, a destra si continua in A4 per poi immettersi in tangenziale a Mestre e quindi nella A27. Piccola annotazione: lo spartitraffico tra le due lingue di asfalto non è protetto da quei cilindri di plastica catarifrangenti che ormai si vedono in ogni divisorio. Con la luce del sole il problema è irrisorio, di notte un po’ di contrasto in più aiuterebbe. Da quel punto il Passante è una striscia di asfalto quasi deserta.
Per 25 chilometri si procede nelle tre corsie, attraversando due gallerie. Sulla destra poi si affaccia l’uscita Preganziol, segnalata ad ogni chilometro. Sono stati sufficienti 21 minuti per raggiungerla, e il pedaggio è di 3,70 euro.
Alla prima rotonda dopo l’uscita fate attenzione alla segnaletica. Se seguite quella indicata per Treviso, finite col fare un giro più lungo, per Zerman, Casale e Sant’Antonino. Meglio imboccare alla terza uscita, seguendo l’indicazione per Preganziol.
Dopo altre due rotonde ci si immette in via Schiavonia (con il Terraglio est si potrà procedere dritti). I camion in questo punto si trovano di fronte un divieto di transito in direzione Preganziol, per le auto nessun problema. Via Schiavonia resta comunque, anche senza tir, piuttosto trafficata.
Al semaforo, in corrispondenza dell’incrocio con il Terraglio la coda è la norma. Poi si volta a destra e a Treviso mancano pochi chilometri, chilometri, ci sono da superare solo i soliti rallentamenti del Terraglio.
In 13 minuti comunque si arriva al cartello che cui capeggia la scritta «Treviso, città d’arte», poco prima del cimitero. Il Passante dunque accorcia notevolmente i tempi per raggiungere Preganziol, almeno finché il traffico resterà quello odierno. I problemi arrivano all’uscita. Finchè non ci sarà il Terraglio est, si perderanno alcuni dei vantaggi.
VECCHIO TRACCIATO
Partenza da Padova Est. A sinistra l’Ikea, a destra un grande albergo, davanti a me una striscia d’asfalto che in 52 chilometri netti e 4,90 euro di pedaggi vari mi porterà alla rotonda di San Lazzaro a Treviso. E se è vero che il proverbio dice «mai lasciare la strada vecchia per quella nuova», snobbo il Passante e per arrivare a destinazione percorro la classica A4 da Padova Est a Villabona, poi la tangenziale di Mestre, quindi la A27 fino a Treviso Sud e la tangenziale di Treviso.
Parto al volante della mia Yaris alle 15.32. Fino a Dolo la strada è quella di sempre: oltrepasso i pini marittimi, simbolo del tratto padovano della A4, mi lascio alle spalle capannoni e grandi industrie.
Arrivo a Dolo. Attenzione: se fino all’8 febbraio, quando è stato aperto il nuovo Passante, per andare verso Mestre si viaggiava sempre dritti, ora allo svincolo bisogna tenere la destra e seguire le indicazioni Venezia e Belluno, altrimenti si imbocca la nuova autostrada fino a Quarto.
Da Dolo a Villabona sono solo pochi minuti. Il piazzale della barriera, quello dove d’estate si ammassano centinaia di auto, è deserto. Primo pedaggio: 2,70 euro. Affronto la tangenziale a cuor leggero, altro che nell’era pre-Passante. I camion? Praticamente spariti.
Qualche tir viaggia nella direzione opposta, ma verso Trieste i bisonti della strada si contano sulle dita di una mano. Addio coda perenne nella prima corsia. E nonostante che tra Villabona e l’uscita di Marghera ci siano dei lavori in corso, il traffico è fluido e in una manciata di minuti arrivo allo svincolo con la A27. A ridosso del casello di Mogliano le corsie si riducono: gli operai stanno lavorando alla costruzione della bretella tra autostrada e Passante, che sarà pronta - dicono - per maggio.
Entro al casello e accelero verso Treviso sud. Otto chilometri appena, che costano però 2,20 euro (contro 1,70 euro fino al 7 febbraio). Una bella cifra, non c’è che dire. E tutto per finanziare il Passante. Pago e alla rotonda di Silea imbocco la Treviso Mare e poi la tangenziale fino a San Lazzaro. Sono le 16.13. In 41 minuti sono arrivata da Padova a Treviso. E se avessi voluto risparmiare 2 euro di pedaggi? Il trucchetto c’è. Sarebbe bastato uscire dall’autostrada Padova-Venezia all’altezza del casello Mirano-Dolo pagando 70 centesimi, poi percorrere la rotonda e rientrare in A4. Grazie al Passante, il tratto Mirano-Villabona è gratis. Basta farsi furbi.
Argomenti:passante di mestre
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video