Trevigiana morta sulla giostra, il pm: morte naturale
Per Laura Cristofoletto fatale il volo sulla "fionda". Gli ultimi istanti della sua vita sono stati ripresi da una telecamera che, di solito, serve a girare il filmato che poi ci si porta via come ricordo

Laura Cristofoletto
MONASTIER. Si sente male su una giostra del parco «Italia in miniatura» di Rimini e muore. Gita finita in tragedia per Laura Cristofoletto, 46 anni, educatrice all’Istituto Alberghiero di Castelfranco e maestra di judo. Il dramma si è consumato nel pomeriggio di domenica sullo «Sling Shot», un’attrazione a metà tra una fionda ed una catapulta.
Cristofoletto, che godeva di ottima salute, è salita sulla giostra che l’ha sparata a 55 metri d’altezza in 1,2 secondi. Al momento del lancio, la donna ha gridato. Quando è tornata a terra, boccheggiava, con tutta probabilità colpita da un infarto. Inutili i tentativi di rianimarla. La tragedia si è consumata sotto gli occhi della comitiva di cui faceva parte Cristofoletto, oltre che dei numerosissimi visitatori dell’Italia in miniatura nella giornata del 25 aprile.
La trevigiana aveva raggiunto il parco in corriera assieme ad una comitiva di Monastier. Nel primo pomeriggio, il gruppo decide di provare il brivido dello «Sling Shot», attrazione simbolo del parco. Si tratta di una cabina biposto che, tenuta da due cavi, viene sparata in aria a grandissima velocità, continuando poi ad oscillare fino a fermarsi. «Un’accelerazione da capogiro, maggiore di quella di una Ferrari» si legge nel sito del parco riminese. E’ stata Cristofoletto a convincere un’amica a provare la scarica adrenalinica dello «Sling Shot». Come riferiscono i testimoni, la trevigiana avrebbe letto le prescrizioni per il giro sull’attrazione su cui possono salire persone senza problemi di salute dai 14 ai 55 anni, previo rilascio di una liberatoria. Al momento del lancio, la maestra di judo ha urlato, così come buona parte delle persone che provano quel brivido. Ma quando la giostra si è fermata, Cristofoletto boccheggiava con il capo reclinato. Immediatamente è partita la chiamata di soccorso.
Il medico del parco è intervenuto in un minuto ed ha praticato alla donna le prime manovre di rianimazione. Sul posto anche il personale del 118, oltre che i carabinieri. Per Cristofoletto non c’è stato però nulla da fare. Il destino beffardo ha voluto che la morte della donna fosse ripresa dalla telecamera montata nella cabina dello «Sling Shot» che normalmente immortala a mò di souvenir la scarica di adrenalina degli occupanti. «Dal filmato dell’evento, già consultato dalle forze dell’ordine ed a disposizione del magistrato - spiegano dalla direzione del parco - emerge nettamente che la vittima ha improvvisamente perso conoscenza per cause naturali». Si tratterebbe dunque di una tragica fatalità. «In nove anni la giostra non ha mai provocato il benché minimo problema, fosse anche un mal di stomaco» sostiene Paolo Rambaldi, direttore dell’Italia in miniatura, che si stringe al dolore della famiglia.
Ieri i fratelli di Laura Cristofoletto hanno raggiunto Rimini per il riconoscimento. Per la magistratura il caso è chiuso. Il pm Paola Bonetti non ha disposto l’autopsia: per lei si tratta di morte naturale, come dimostra il video. La giostra non è stata nemmeno sequestrata.
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