Volo di Stato per il trapianto di fegato da Padova a Palermo
Il trasferimento dell’organo espiantato all’ospedale di Padova su un velivolo dell’Aeronautica militare diretto in Sicilia. È la prima missione sanitaria sui nuovi jet speciali

Un volo di Stato per trasferire un fegato da Padova fino in Sicilia, e salvare così una vita umana. Una vicenda che ha dello straordinario, soprattutto perché a fare da taxi-aereo è stato un velivolo dell’Aeronautica militare, oltretutto il primo volo operativo della rinnovata flotta di Gulfstream G650 ER recentemente entrati in servizio proprio per le missioni sanitarie d’urgenza. L’intera procedura è stata autorizzata dalla Prefettura di Padova, competente per questo tipo di delicate situazioni visto che l’organo era sul territorio del Padovano.
Ma perché un volo di Stato? Bisogna specificare che fino al 2015 solo i voli di Stato erano autorizzati a effettuare i trasferimenti di organi, materiale biologico ed equipe mediche nei casi di urgenza. Solo con l’accordo Stato-Regioni del 25 marzo dello stesso anno si è stabilito che fossero le stesse regioni a «farsi carico di tutti i trasporti nell’ambito della attività di prelievo e trapianto».
Da qui l’accordo tra il Centro nazionale trapianti per autorizzare i trasferimenti anche con i voli di linea (fino al 2023 solo Alitalia, poi esteso a sette compagnie aeree, tra cui Ita Airways, Easyjet e Poste italiane cargo).
Ogni regione ha poi trovato accordi con specifici vettori per i trasferimenti più urgenti. Dai primi dati rilevati nel secondo semestre del 2015, i trasferimenti di organi su voli di linea erano stati 339, contro i 121 dell’Aeronautica militare. Una direttiva del Consiglio dei Ministri del 2011 ha infatti mantenuto attivabile la procedura dei trasferimenti sui voli di Stato, su richiesta delle prefetture competenti e richiesta degli ospedali, «quando sia stato verificato che non siano trasportabili con altri mezzi e non sussista, nel luogo ove si trovano, la possibilità di fornire adeguata assistenza».
E così è stato gli scorsi giorni. Quando venerdì alle 23 è stata attivata la procedura con la Prefettura: un’equipe è arrivata in serata dall’ospedale di Palermo per l’espianto, ma per il volo di rientro in Sicilia per il trapianto non sono stati trovati mezzi disponibili. Grazie all’Aeronautica, che ha raggiunto il team medico all’aeroporto di Venezia, è stato possibile ripartire e consegnare il fegato. E salvare così una vita.
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