Superticket, Zaia: pronti alle vie legali

L'assessore Coletto al ministro Fazio: «Sono oggettivamente inapplicabili»
Luca Coletto assessore alla sanità
Luca Coletto assessore alla sanità
VENEZIA. Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro tra Governo e Regioni per discutere dei superticket sanitari (10 euro sulle visite specialistiche e 25 sui codici bianchi del pronto soccorso) introdotti dall'ultima manovra economica e il governatore Luca Zaia non cambia idea e minaccia di impugnare il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale: «Il Veneto non li applicherà. Se ci obbligheranno per legge, ricorreremo nelle sedi opportune. Ho la sensazione che, come sempre, ci vogliano far pagare gli sprechi di altri. Ma non siamo disponibili».


Alla riunone romana ha preso parte, in qualità di coordinatore del tavolo della Salute Stato-Regioni, l'assessore Luca Coletto: «I superticket, così come sono definiti dal decreto del Governo, sono oggettivamente inapplicabili perché non si tiene conto dell'equilibrio di tutte le Regioni», afferma in una congiunta col suo vice, il collega umbro Franco Tomassoni «la manovra economica è legge ma si crea un evidente corto circuito tra quanto prevedono la manovra stessa, il decreto specifico sui ticket e il riparto nazionale del fondo sanitario 2011 nell'ambito del quale era stato raggiunto un equilibrio non facile». Per Coletto e Tomassoni, «La situazione è difficile perché comporterebbe la realizzazione di un sistema di precarietà e creerebbe pesanti discriminazioni. Ne ragioneremo in una nostra commissione tecnica e poi ci confronteremo col ministero dell'economia e con quello della sanità». «Al Governo», concludono «diamo la massima disponibilità al confronto, ma chiediamo in cambio la massima chiarezza su dove si vuol andare». Da notare che i governatori chiedono all'esecutivo la copertura dei 381,5 milioni - tagliati al Fondo sanitario - che basterebbero, quest'anno, a scongiurare il superticket nonché la revisione della «compartecipazione» alla spesa.

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