Sesso a scuola. Treviso: "Lezioni troppo spinte, ragazzi sotto choc". Corsi sospesi
Tra i temi trattati all'istituto Stefanini: deviazioni, particolari forme di sesso, perversioni comprese, sesso con gli animali. La preside ha sospeso i corsi

Treviso, le medie Stefanini
Lezioni di educazione sessuale scottanti alle medie «Stefanini-Martini». Doveva essere un ciclo di incontri sull’affettività, è stato (per ora) sospeso: genitori hanno lamentato che gli operatori avrebbero trattato con i ragazzini contenuti «poco ortodossi», con termini «imbarazzanti». Anche alcuni docenti erano perplessi.
La decisione di interrompere l’iniziativa è stata adottata dalla preside Nara Ronchin, dopo un colloquio con Andrea Sales, psicologo e responsabile dell’associazione Paradoxa che gestisce gli incontri nel più vasto progetto «Crescere in relazione».
Ieri, proprio mentre il caso rimbalzava in giunta con un’interrogazione del consigliere Rosi (Città Mia), una delegazione di papà e mamme ha incontrato la preside per chiedere spiegazioni. Gli incontri sono iniziati a ottobre: il progetto è sostenuto dal Comune, con l’assessorato al Sociale retto da Mauro Michielon, e finanziato dal Ministero. E’ destinato a medie e superiori, con incontri per docenti, genitori e studenti. Tre lezioni per classe, dalla 2ª alla 3ª media, in orario scolastico, su affettività e sessualità. Fino a una settimana fa tutto liscio. Poi le proteste dei genitori, e le perplessità dei docenti su termini «espliciti» e contenuti: deviazioni sessuali, particolari forme di sesso, perversioni comprese e sesso con gli animali.
Erano almeno 15, ieri, i genitori. Faccia a faccia di 3 ore con la preside Ronchin: molti inferociti con Paradoxa, un papà è pronto a denunciare l’associazione: mia figlia è sotto choc. «La mia non aveva il coraggio di parlarmi dell’incontro - ha aggiunto una mamma - si vergognava. E non mi ha mai nasconde nulla». «A 12 anni si ha il diritto di non sentire certi discorsi» - sbottava un’altra madre davanti alla scuola. Ma non c’è unanimità: «Mia figlia ha partecipato a un solo incontro - dice una rappresentante - mi pare siano stati trasmessi contenuti delicati in modo positivo, su temi su cui noi genitori facciamo fatica a parlare. Ci sono problemi? Non si risolvono così».
La preside Ronchin ha affrontato immediatamente il caso: «Mi sono giunte mail dalle famiglie, ma anche segnalazioni di professori, presenti agli incontri, sul fatto che i ragazzi venissero lasciati liberi di usare termini pesanti - spiega - gli incontri sono sospesi da lunedì, finché non si farà chiarezza: ho convocato un incontro con i genitori, nei prossimi giorni, cui saranno presenti gli operatori di Paradoxa».
La preside non nasconde il suo rammarico per il polverone «Il percorso per fare chiarezza sui fatti deve essere intrapreso anche dal Comune che ha offerto i corsi alle scuole - aggiunge - decisi prima che arrivassi, ho preso atto: ora cerco di gestirli al meglio». La preside si è insediata a settembre, raccogliendo il testimone da Giorgio Meo, andato in pensione. «La mia stella cometa sono i ragazzi - ribadisce - E’ il loro benessere che mi interessa, farò di tutto per preservarli da ogni cosa possa far loro del male».
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