SEQUESTRO IN VENEZUELALiberato l'imprenditore Armellinrapito a Caracas l'ottobre scorso

E' stato liberato Roberto Armellin (foto), l'imprenditore di Conegliano rapito a Caracas, in Venezuela, il 24 ottobre del 2009 insieme al suocero ottantenne, Walter Iannotto, rilasciato dopo una settimana di sequestro
Roberto Armellin
Roberto Armellin

 E' finito dopo 83 giorni l'incubo di Roberto Armellin, l'imprenditore 48enne di Conegliano
rapito ad ottobre a Caracas. L'uomo e' stato liberato   dai suoi sequestratori (erano le 8.30 in Venezuela, le 12.30 in Italia) ed ha fatto ritorno da solo, in taxi, nell'abitazione di Caracas dove lo aspettavano la moglie, Marlene, ed il suocero, Walter Ianotto, 80 anni.

Quest'ultimo era stato rapito assieme al genero quasi tre mesi fa, ma era stato rilasciato cinque giorni dopo dai banditi, probabilmente a causa dei rischi connessi con la sua eta'.

 Armellin sta bene, ha
perso un po' di peso, ma ha raccontato di essere stato tratto
bene durante la prigionia.  Secondo i familiari non sarebbe stato pagato alcun riscatto, anche se e' certo che la banda criminale che lo aveva in ostaggio aveva avanzato richieste di denaro.

Pochi giorni dopo il sequestro, una telefonata era giunta ai familiari dalla
Colombia. Che si trattasse di un rapimento per estorsione, come avviene nella maggior parte dei casi in questo Paese, era certa anche la polizia venezuelana.

 Per i familiari la liberazione del congiunto sarebbe stata dovuta alla mancanza di scelte alternative da parte dei sequestratori, a causa del ''progressivo accerchiamento della polizia''.

Nessun componente dell'organizzazione criminale sarebbe stato tuttavia arrestato.


   Armellin, ha raccontato il suocero, si e' ''presentato a sorpresa alle 8.30 di questa mattina, raccontando di aver viaggiato in taxi per circa un'ora e mezza. La liberazione
e' avvenuta nel corso della notte, ai bordi di una strada statale''.
   
Ianotto e Armellin erano stati prelevati il 22 ottobre scorso nella loro villa a Caracas da alcuni banditi armati e quindi caricati su un'auto parcheggiata nel garage della casa, ritrovata poi a diversi chilometri di distanza dal luogo del rapimento. Cinque giorni piu' tardi, nel corso di uno spostamento fra le montagne di Valles del Tuy, l'anziano era stato liberato e il genero portato su un'altura dove sarebbe
rimasto per gli 83 giorni successivi, sotto un tendone da campo.
 
  ''Sono stati giorni di angoscia interminabili - ha detto al telefono da Caracas il suocero dell'uomo - ma vogliamo ringraziare tutti coloro che dall'Italia ci sono stati vicini''.
  
Ianotto e' molto noto nel trevigiano dove, rientrato dal Venezuela dove era emigrato da giovane, aveva fondato l'azienda 'Veneto Nastri', ceduta qualche anno fa ad un gruppo straniero. Proprio per questo era tornato ad interessarsi in prima persona
delle sue attivita' all'estero. Cosi', nell'ottobre scorso, era giunto a Caracas con il genero per seguire gli interessi economici che aveva nel paese sudamericano. Qui i due trevigiani, sono proprietari di una impresa di prodotti di
plastica a Valles del Tuy, vicino Caracas. 

    Nel solo 2009, secondo dati forniti dall'ambasciata italiana a Caracas, erano stati 18 gli italiani e gli italo-venezuelani rapiti nel paese. Nel 2008 i casi erano stati 40, la grande maggioranza dei quali conclusi positivamente, cioe' con la liberazione degli ostaggi.

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