Schiacciato dalla lastra, muore operaio

La Spezia, perde la vita un croato di 56 anni residente a Postioma. La tragedia nel cantiere per l’ampliamento del porto
Il cantiere navale Gruppo Antonini Muore dove è avvenuto l'incidente sul lavoro costato la vita a un operaio, La Spezia, 14 maggio 2018. ANSA/ RICCARDO DALLE LUCHE
Il cantiere navale Gruppo Antonini Muore dove è avvenuto l'incidente sul lavoro costato la vita a un operaio, La Spezia, 14 maggio 2018. ANSA/ RICCARDO DALLE LUCHE

PAESE. Tutto è successo in un istante, mentre la gru stava spostando una pesante lastra di metallo. Pare che si sia rotta una delle fasce che ne permettono il trasporto, facendo precipitare il carico al suolo travolgendo in pieno chi stava lavorando lì sotto. È morto così ieri a La Spezia Dragan Zekic, 56 anni, operaio croato ma da tempo residente a Postioma di Paese. L’ennesima vittima trevigiana sul lavoro.

L'incidente avvenuto intorno alle 16 all'interno di un cantiere navale del Gruppo Antonini a La Spezia che costruisce navi, yacht e piattaforme offshore per gruppi petroliferi come l'Eni.

L'operaio era al lavoro per conto della Vettori, la ditta di Postioma che realizza casseforme metalliche per l’edilizia, anche in campo navale. Il cantiere stava infatti effettuando degli interventi di ampliamento dei Pontili ed aveva affidato l’appalto alla Ingemar di Casale sul Sile di cui la Vettori era subappaltatrice. Le operazioni erano ormai giunte al termine ma qualcosa è andato storto.

Sul posto sono arrivati carabinieri, 118, prevenzione e sicurezza sul lavoro dell'Asl 5 ma per l’uomo non c’era nulla da fare. Sul posto anche Capitaneria di porto e rappresentanti dei sindacati che per domani mattina alla Spezia hanno annunciato presidi davanti al cantiere navale e davanti alla Prefettura, dove i rappresentanti sindacali saranno ricevuti dal Prefetto. Mercoledì invece sono state proclamate 8 ore di sciopero di tutte le categorie. Un'ora di lavoro verrà devoluta dai lavoratori alla famiglia dell'operaio croato a cui è arrivato ieri il cordoglio della Regione Liguria e del presidente del Senato.

Sul dramma avvenuto nei cantieri spezzini, oltre ai sindacati liguri è intervenuta ieri la Fiom di Treviso. «Solo ieri il gravissimo incidente alle Acciaierie Venete di Padova e ora la notizia del decesso di un altro operaio. Un tributo di sangue inaccettabile» incalza Enrico Botter, segretario generale Fiom Cgil di Treviso, «che occorre fermare al più presto per garantire a tutti i lavoratori e in tutti i luoghi di lavoro il diritto alla salute e alla sicurezza. La ripresa della produzione non può essere usata come alibi per giustificare i tragici fatti che periodicamente colpiscono i lavoratori metalmeccanici». Contro questo «massacro e per sostenere le proposte su salute e sicurezza» Fim, Fiom e Uilm del Veneto hanno già deciso uno sciopero regionale e ulteriori iniziative di mobilitazioni in fase di definizione.

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro era stato anche al centro della giornata del Primo Maggio. La Marca piange Dragan Zekicm che è la nona vittima da inizio anno (contando anche quanti, residenti in provincia, hanno perso la vita fuori dalla Marca).

La prima è stata Franco Zanellato, morto mentre manovrava in fabbrica a Villorba; poi Rudi Piovesan, caduto dal tetto di un capannone a Cessalto così come Simone Nicolini; poi Daniele Zamuner ucciso da un macchinario mentre lavorava a Casier; Michele Bianco di Maserada, investito da una benna; Roberto Romanò sepolto da un carico di pietre; Leonardo Semenzato deceduto dopo una caduta a Silea; Vladimir Habovsky, travolto da un carico di torba a Monastier. (f.d.w.)

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