Record di telefonate al regista porno
Voleva fare i soldi nel porno amatoriale, Valerio Castellaro, il sessantatreenne trevigiano, denunciato insieme ad altre tredici persone, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione dalla Procura di Padova. Aveva trasformato la sua casa in via Botteniga in un set cinematografico; il suo ufficio in via Bertolini in studio fotografico.
Nel primo, sfilavano soprattutto coppie con la voglia di trasgressione, casalinghe insospettabili che avevano trovato il modo di guadagnare qualche centinaio di euro, perfino studentesse. Nel secondo, posavano escort e trans che lo contattavano per mettere le proprie inserzioni e foto sul sito «Best annunci». Sito ora oscurato dalla magistratura. Era questo il mondo di Castellaro che mercoledì all’alba si è visto sequestrare l’attrezzatura da regista e da fotografo dagli uomini della Squadra Mobile di Treviso. Ex titolare di un sexy shop a Mestre il «Punto Rosso», con l’arrivo di internet è stato uno dei primi a fiutare l’affare degli incontri on-line. Così aveva lasciato il negozio ed era diventato uno degli agenti che gestiva, per conto di una società padovana, il sito «Best annunci». Era il punto di riferimento per la provincia di Treviso. Ma il vero pallino di Castellaro era di fare il regista di porno amatoriali. Sembra infatti che sia questa la nuova frontiera per gli appassionati del genere hard: film in cui non vengono utilizzati attori professionisti, ma persone che arrivano dalla vita reale. Protagonisti di dvd anonimi che vengono commercializzati in maniera sommersa nei sexy shop, senza locandine, ne’ case di distribuzione. Costi bassi e guadagni alti. Per questa nuova attività, Castellaro aveva investito diversi soldi trasformando la sua camera da letto nell’appartamento di via Botteniga in un set a «luci rosse», con tanto di microfoni e impianti luci, piazzati nei posti giusti, intorno al letto matrimoniale. Gli agenti hanno trovato l’attrezzatura adatta al «genere», oltre all’abbigliamento sexy a disposizione degli attori e delle attrici e una busta di plastica con circa 700 profilattici. Questa piazzata all’ingresso dell’appartamento. E che Castellaro non abbia avuto difficoltà a reperire casting tra uomini e donne di Treviso lo dimostrano le decine di cassette hard anonime trovate dagli uomini della Squadra Mobile, che il regista avrebbe adesso dovuto trasferire in dvd e mettere in commercio. Si tratta di porno amatoriali, dunque, dove i protagonisti non sono attori e attrici professionisti, ma persone che arrivano dalla vita «reale». Coppie contattate nei siti riservati agli «scambisti», amici e amiche del regista che acconsentivano a girare un paio di scene a «luci rosse» per arrontondare lo stipendio. Persone che entravano nell’appartamento di via Botteniga, giravano scene a «luci rosse», magari con il volto coperto, si rivestivano e tornavano a casa, alla loro vita. Castellaro era ricercatissimo. Non solo dalle escort di «Best annunci» che, per stare sulla piazza di Treviso, dovevano rivolgersi a lui, ma soprattutto da chi voleva guadagnare nel porno amatoriale. Durante le ore che è rimasto in Questura dopo la perquisizione e il sequestro dell’attrezzatua, i suoi cellulari hanno registrato centinaia di telefonate: 265 in appena otto ore.
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